domenica 8 gennaio 2006

Il carismatico cristiano è un entusiasta e un pensante. Mai un autoritario. Un entusiasta di Dio e di tutti i valori.


Un corpo legnoso, statico, informale quello di Ratzinger. Lui un soggetto, non un io.


Apofonie semantiche. Dopo Ratzinger un etero doc non può più dire: sono profondamente etero, perché ciò significherebbe: sono etero solo nel profondo.


La miscela ratzinghiana: gentilezza, durezza di cuore, durezza di mente. Gentilezza, non squisitezza.


E contemplò il mare. Il mare non era più se stesso: era Fuoco.


Si vide: era etero. Il resto, cattolicistico e misogino, era da decostruire.


“Ti consacro profeta e antagonista di Satana”. Quelle parole erano la Parola. Il neoprofeta ne morì per mesi.


Perché consacrato profeta proprio io, monopolitano, italiano, cattolico, presbitero? Perché geneticamente e spiritualmente ebreo, mi risponde il Pensiero pensante.


La dottrina delle indulgenze. Una medievalaggine.


Le canonizzazioni devono essere solo evangeliche. La chiesa cattolica canonizzerebbe volentieri gli stessi crocifissori del Cristo, purché corredati di “virtù eroiche”.


Le perle sbraneranno i porci.

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