sabato 4 febbraio 2006

Il Signore, prima dei media, gli svelò il caso francescano cosentino, fattualità e verità.


Fra i Doni ricevuti e la gente il certosino eresse un muro di cinta, intento com’era alla preghiera e allo studio. Pienamente partecipe della vita storica ed ecclesiale (satellitare, riviste, libri il suo companatico), ne è fisicamente distante.
Il Signore gli ha promesso che guarirà, risusciterà, convertirà, ma a distanza e brevemente.


Il Signore costringe Satana a manifestarglisi, financo realisticamente.


I principi non sono una clava. Solo gli ominidi dell’intelligenza l’imbracciano.


I Valori sono in Dio. Ha ragione Platone.


Il certosino sperimenta la simpatia e la complicità dei Santi.


Il certosino va sperimentando sempre più che Cristo è Spirito, ossia Volontà e Intelligenza all’ennesima potenza. E’ Spirito: visioni, tocchi, amplessi, stimmate, autotrasferimenti e bilocazioni sono “bazzecole” divine, risa di stelle. Ben altro è il Sole.


Si tratta di conciliare, scalandoli, l’iperuranio con la terra, Platone con Aristotele, le Idee con l’esperienza, i principi col contesto.


Ammiro la profonda e sottile intelligenza di Dio.


Il sangue, effuso, di Gesù è simbolo dello Spirito Santo.

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