venerdì 3 marzo 2006

La materia è meno che materia.


Certa teologia di oggi non pensa, non pensa perché non contempla, non contempla perché non crede.


La decadenza fisica del certosino metteva in evidenza ciò che non decade. Si sentiva sempre più pensante e amante, si sentiva cioè sempre più spirito.


La democrazia è un modulo politico, non il Modulo. La democrazia non è fascismo.


Abbiamo liquidato sciaguratamente il principio di contraddizione e il principio di causalità. Siamo dei nichilisti compiaciuti. Che si gratificano dicendo a se stessi: non siamo degli ingenui.


La democrazia è la secolarizzazione della fraternità evangelica. Va amata, guarita, corretta, potenziata, difesa.


Cos’è la materia, cos’è l’energia, cos’è la cosa?
Risposta della speranza pensante: c’è qualcosa, c’è Qualcuno.


Dio lo si deduce, ma innanzitutto Lo si incontra storicamente ed esistenzialmente. Storicamente attraverso i profeti, esistenzialmente attraverso l’amore.


Non solo attraverso i profeti e le profetesse, ma anche attraverso comunità e movimenti profetici. Lo si incontra decisamente nella resurrezione fisica e nell’assunzione (“rapimento”) di alcuni uomini.

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