sabato 6 maggio 2006

Dovremmo essere disposti a soffrire tutte le sofferenze degli uomini e insieme a vivere tutte le loro speranze e illusioni. Per essere davvero umani. Persino a peccare i loro peccati, rimanendo innocenti.


Mio Dio, mio Dio, perché hai abbandonato Te stesso?


Il profeta, quando polemizza, ha il cuore spezzato.


Quando si Ama, si soffre per non aver Amato di più. Quando si Ama, si soffre per non Amare senza misura.


Mio Dio, Ti ringrazio per esserTi rivelato a me, “carne”, indegnissimo di tanto. Ti ho conosciuto anche se in misura infinitesimale. Ne sono stato schiantato, ho temuto per la mia vita.
Ti ho sperimentato. Come uomo a cosa posso ancora anelare se non a vederTi. “VederTi”: che significa? Solo vedendoTi potrò rispondermi.


Presso il santuario di San Giovanni Rotondo, all’improvviso, udì nel cuore Gesù e p.Pio confabulare di lui: lo definivano “intellettuale”. Con un certo sarcasmo. La scena uditiva, singolarissima, lentamente nel tempo ricalibrò in modo nuovo la sua personalità.


Essere intuitivi come bambini e ragionare come adulti. Stupore e cervello: pléroma.


L’11 settembre: nuova Pearl Harbor, questa volta infame.


A Monte Sant’Angelo vide chiaramente e improvvisamente in sé l’Arcangelo del Gargano, ginocchioni di fronte a Dio, mentre le ali immense coprivano amorosamente la terra, a custodia contro il Maligno.


Il novizio gesuita inviò al cardinale la prima donna cattolica prete, consacrata da lui. Non era un gesto sacramentale ma profetico: dichiarava, in chiave prospettica e non immediata, la volontà di Dio sulla chiesa cattolica. Dopo il gesto il profeta rientrò nell’ombra di sempre.

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