martedì 24 aprile 2007

L’essere è amore. Il nulla il non amore.

 

La fede è fede nell’Amore. L’Amore è fede nell’Amore.

 

“Una montagna bianca di neve, che mi colma di stupore: ecco mia moglie”. Roberto Benigni

 

Gli animali hanno l’anima? Il certosino non dimenticherà mai un vecchio cane nero sulla spiaggia contemplare per ore il mare.

 

E se gli uomini avessero un’anima per il semplice fatto che derivano dagli “animali”?

 

Hanno un’anima solo gli innamorati sotto la luna e non la stessa luna che li anima?

 

La natura non è anch’essa amore? Il mio infarto amore? Se tutto è amore, l’odio è illusione. Se tutto è amore, la violenza è parvenza. Illusioni e parvenze massicce, immani, schiaccianti.

 

Purtroppo non c’è solo la realtà.

 

La fine del mondo non sarà la fine dell’Illusione e delle Illusioni? Il trionfo assoluto e definitivo di ciò che traluce a stento attraverso il Parvente?

 

Le vere lacrime sono quelle escatologiche, quando “vedremo” l’Amore in essenza e in persona. E quelle lacrime saranno d’amore. Sue e nostre.

 

Beati quelli che piangono: l’ha detto l’Amore.

 

Beati quelli che soffrono perché amano. Beati quelli che soffrono amando. Beati i Beati, perché soffrono solo per amore. Beato Dio.

 

La vera metafisica significa “al di là” dell’egoismo.

 

L’amore puro di sé: ecco il cancro di ogni cultura e di ogni democrazia, di ogni chiesa. S.Agostino ha colto nel segno.

L’Ipponate, doctor della grazia e dell’amore, è stato il primo a concepire la Trinità come comunità d’amore.

 

La sua profezia non si svolgeva contro Ratzinger e Wojtyla ma contro il loro Ispiratore. Non contro gli uomini (che amava) ma contro Satana.

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