lunedì 30 aprile 2007

“Un Cristianesimo che non attende… rischia di essere autoreferenziale e consolatorio. Sono la disperata speranza e l’inquietudine per l’arrivo di Cristo a rendere autentica la vita del credente.”: Enzo Bianchi.

 

La chiesa cattolica non può esibire come papa una figura antropologicamente inautentica, anzi disastrosa.

 

I miracoli di Wojtyla? Anche i carismatici pagani li compivano. La preghiera intensa di Wojtyla? Anche i sommi sacerdoti, crocifissori di Gesù, la conoscevano.

 

Non il prodigio, non la mistica ma il Vangelo è il nostro Criterio.

 

Anche santi mai esistiti facevano miracoli.

 

Anche Elvis Presley ne sarebbe capace. Basterebbe credergli.

 

“Gesù figura storicamente sensata e convincente”: Joseph Ratzinger Benedetto XVI. Ma allora perché l’hanno ucciso?

 

Gesù è intimità assoluta col Padre. Ma Ratzinger non trae la conseguenza capitale di questa affermazione capitale: il primato assoluto e fontale della mistica nella vita di Gesù. Mistica da cui la chiesa ancora si guarda. Mistica, che è testimonianza abbacinante della presenza e della prassi del Risorto in mezzo a noi.

 

Se l’essenza di Gesù è mistica, vi si accede soprattutto attraverso la mistica. Non attraverso la ragione “sensata” di Ratzinger.

 

La mistica non è un lusso, è l’esperienza normale della vera chiesa.

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