giovedì 3 maggio 2007

La lezione darwiniana (il naturalismo evoluzionistico assoluto) va guarita dalla versione platonica della subordinazione della natura alle idee, in termini cristiani, a Dio, non solo accompagnatore, ma soprattutto progettista, produttore e regista dell’universo.

Darwin e Platone a nozze: a questa strategia speculativa sono chiamati i cristiani moderni. Tutta la “fisica” e la metafisica più eccelsa in corrispondenza di amorosi sensi.

 

Guarire Darwin attraverso Platone e Platone attraverso l’aristotelico Darwin.

 

L’Intero è Diade, due sfere opposte e dialettiche: il Movimento eracliteo e l’Essere parmenideo.

 

Grazie a sua madre, di sangue ebraico, apparteneva al ceppo dei pensatori. Grazie a suo padre al ceppo dei contemplativi. Sua zia paterna era stata suora benedettina di clausura.

 

Quando una chiesa e un papa si ritengono la Ragione in persona, sragionano.

Le reazioni scomposte di questi giorni nei loro confronti sono reazione alla Follia.

 

Mercoledì 2 maggio 2007. Il portale della Cattedrale di Monopoli viene merdato. Gesto eco del bossolo spedito a Bagnasco.

 

“E’ un santo”: sussurrò il provinciale al novizio presente alla conferenza di padre Arrupe.  Il sorriso era gelido.

 

«Presso il mare, il deserto notturno

mare , sta un uomo fanciullo,

colmo il petto di melanconia

e di dubbio il cervello, e con voce

tenebrosa egli interroga l’onde:

[…]

“Ditemi, dunque, voi che cos’è l’uomo?

Donde viene? Ove tende?

Chi abita lassù le stelle d’oro?”

L’eterno mormorio, mormoran l’onde,

il vento soffia e fuggono le nuvole,

indifferenti brillano le stelle,

e un pazzo è là che aspetta la risposta».

Heine

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