lunedì 21 maggio 2007

“La parola umana, in quanto è umana, non può rappresentare la trascendenza divina; la parola umana, tuttavia, può sviluppare al massimo le sue doti di immanente trascendentalità, fino a farsi simbolo (insufficiente ma non improprio) della trascendenza”. Fausto Montanari, critico letterario.

 

“… l’unico valore… è questo oscuro contenuto di ogni coscienza umana, oscuro a noi, ma unica possibile fonte di luce, che chiamiamo Dio”. Fausto Montanari

 

Maria gli diventava sempre più intima. Con Lei la fede era più schietta fresca agapica.

 

Chiedeva a Gesù di conoscerLa davvero.

 

I sogni della sua vita, tanti, si erano rivelati Parola onirica di Dio.

 

“Nec lingua potest dicere

nec littera exprimere,

expertus novit tenere

quid sit Iesum diligere”.

                                 Inno cistercense

Né la lingua può dirlo né la lettera esprimerlo, solo chi lo ha sperimentato sa che significhi amare Gesù.

 

Maria è lo strumento della chiesa cattolica per attirare a sé le anime anziché a Dio. Paradossalmente le chiese evangeliche sono più vicine a Maria della chiesa cattolica.

 

Il riferimento a Gesù nella chiesa cattolica è astratto.

 

La chiesa cattolica è un carrozzone non evangelico.

 

Il vaticanista disse di lui: è un illuso. L’aedo di Wojtyla era diventato la sua icona, prontissimo a riciclarsi per Ratzinger. Con la stessa foia.

 

I papi gli diedero lustro, i papi lo evasero.

 

Sic transit gloria Petri.

 

Sono riferibili in pieno a Ratzinger le parole confidenziali che Tommaso d’Aquino rivolge al suo segretario Reginaldo: ”Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia in confronto di ciò che ho visto e mi è stato rivelato”.

 

Se i cattolici conoscessero davvero il messaggio di Gesù, sarebbero molto più esigenti nei confronti dei vertici. Ma questi, ben consci, ne dirottano l’attenzione verso il dogma, molto più comodo e indolore.

 

Papa Giovanni, il grande illuso, direbbe il vaticanista valdostano.

 

La Sindone “reliquia della Risurrezione”. Su questa bufala spese il fiorfiore del suo ingegno.

 

I superdevoti della Sindone (sindrome) e del Rosario avrebbero volentieri strozzato incaprettato e scaricato il loro concittadino profeta, reo di Vangelo.

 

Voi dite: se fossimo vissuti al tempo dei profeti, non ci saremmo comportati come i nostri padri.

 

Il Credo, liturgico e non, assevera: lo Spirito ha parlato per mezzo dei profeti. Ratzinger abilmente spiega: attraverso i profeti del Primo Patto.

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