“Spiritus latet in litera”: Lutero.
Le opere sono il corpo della fede.
La Scrittura è, più che la chiesa, “mater et magistra”.
Cristo storicamente e culturalmente deve ancora del tutto manifestarsi.
Le ricchezze di Cristo non sono state ancora scrutate.
La bilocazione è un mezzo missionario.
Ogni situazione è gravida di Dio, ogni cosa è madre di Dio.
Gesù, Tu l’Amore, io il niente.
Si è giustificati dalla fede fiduciale e dalla fede intellettuale (Gesù è Figlio: Dio, come Logos, s’è incarnato).
Giustificati o “essuti”, “essati”, fatti essere.
Per lui Dio era realissimamente la Trinità.
Perdonò chi lo aveva calunniato, morente lo coprì di doni e di amore.
P.Pio viveva da biologicamente morto, eppure quale veicolo di grazia e di grazie.
“E’ fuori città”: la risposta secca e mendace d’un prete a un moribondo, desideroso di confessarsi dal certosino.
Uno storico, che, a proposito di p. Pio, parla di acido fenico senza conoscerne l’uso culturale, è uno storico?
Limitarsi ai soli documenti è imbecillità. Anche gli autistici nel dettaglio sono rigorosi.
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