martedì 27 novembre 2007

Vito Mancuso dice grosse verità, ma non la verità. Non si può gettare via con l’acqua sporca il bambino.

 

Come si può deprezzare e disprezzare l’escatologia apocalittica a fronte degli scenari da incubo, che la maggior parte degli scienziati prefigura imminenti per la terra? A fronte di emergenze già in atto e irreversibili?

 

Ridurre il cristianesimo alla verità (il vero e il bene), rimuovendo la Verità, il Dio Incarnato, ci rattrista prima di deluderci.

 

La speranza è il motore della storia e della scienza.

 

Il cervello è duale. Mancuso ne amputa l’emisfero emozionale e relazionale.

 

Il logos è anche pathos.

 

Il presente è sempre versus il futuro, come il Figlio è sempre versus il Padre.

 

Il futuro mobilizza e vivacizza il tempo.

 

Il razionalismo è sempre morbosamente attratto dall’Im-personale.

 

Se Dio non è Tri-personale, non è Personale. Se non è Personale, non è Dio.

 

Il passato di Gesù è Dio. Il presente di Gesù è Dio. Il futuro di Gesù è Dio.

 

Il tempo è il dispiegarsi dell’eternità, come la materia è il dispiegarsi dello spirito.

 

La madre di Gesù è Dio.

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