Predisse all’autistico, che aveva ingannato continuamente, per anni, la città e gli amici sulla sua vera identità, l’intervento rivelativo di Dio attraverso un incidente automobilistico, con vittima. Incidente dovuto a ennesima “distrazione”.
Molti si sarebbero ricreduti sul mito vivente.
La fede è fiducia nel Dio intervenuto, interveniente, interventuro.
Non è il diritto a stabilire l’autenticità di una chiesa. Soprattutto un diritto, che falsifichi la storia.
I Fratelli Moravi sono straordinariamente, deliziosamente evangelici (Sermo montanus).
Il cristiano autentico diffida della grandiosità (potere, splendore, soldi, onori, cultura, liturgia, santità di alcuni) e della grandezza geografica di una chiesa.
La sequela Christi, istituzionale: ecco il lumen criteriologico. Altrimenti: istituzioni, strutture evangeliche cioè fraterne e sororali.
Gli chiese la Mente: Perché sei ancora cattolico?
Gli rispose l’Anima: Primo. Perché ho ricevuto la fede sulle ginocchia della chiesa cattolica. Secondo. Anche il futuro ha senso, nonostante il presente e il passato opachi e lividi. E il futuro suona: la chiesa cattolica si convertirà.
Tutto, nella figura esteriore e interiore di Ratzinger, è micro, virgoloso, puntiforme: il minigonno è il Suo fantasma sessuale peculiare.
Chiesa autentica non è sinonimo di chiesa maggioritaria. Gesù ha sempre diffidato del macro. Predisse la fine di quel Tempio che col sole dei suoi marmi e delle sue liturgie gareggiava col cielo.
La chiesa cattolica sta diventando Resto, ma un Resto, che aspiri al maggioritario in tutti i sensi, è Scarto.
Due singolari segni dello Spirito: Benedetto XVI celebra la messa in italiano, more tridentino, sotto il Giudizio Universale. E perde alla fine, sotto lo sguardo dei presenti e delle telecamere, l’anello piscatorio.
I bambini vanno educati alla mistica, al silenzio adorante, alla tenerezza, alla misericordia, alla gentilezza, alla solidarietà virile, all’orrore del sangue e della violenza, alla sincerità.
Vanno educati all’essenziale: Dio e gli uomini (messaggio profondo di ogni religione vera). Vanno educati allo splendore agapico del sesso.
La tecnica, in cui sono immersi, senza la mistica li renderà cinici.
I bambini vanno educati a riconoscere il pedofilo e ad amarlo. Guai a coloro che instillano nel loro cuore l’odio non solo religioso ma anche etico. Sarebbe meglio per essi essere legati a una macina di mulino e scagliati in mare.
La nostra civiltà è l’inciviltà del rumore.
Le grandi visioni (l’eccelsità, la tenerezza, la potenza di Dio; l’unità del genere umano, la cura del pianeta) devono essere il sale della vita e dell’educazione.
Se la fede è fiducia, la fede è speranza.
Benedetto XVI non ha alcuna visione utopica. E’ un cieco che guida turbe di ciechi.
Senza utopia non c’è fede. C’è solo il sensato e il ragionevole di Ratzinger.
Moltissimi cattolici odierni preferirebbero decisamente il Tempio, si stringerebbero intorno al Sommo Pontefice urlando: Crucifige.
Il Sommo Pontefice, altro che un Profeta squattrinato e antiautoritario, leccato da donne e pedinato da donni.
Oggi le cose sono più sofisticate: il Profeta è adorato dal Sommo Pontefice, sole e delizia della Sua immensa corte mondiale, in visibilio non di fronte all’invisibile ma al visibile, visibilissimo, delle liturgie e delle “froce”ssioni del Santo dei santi.
Sarebbe molto più semplice e onesto redire alle liturgie falliche della Roma pagana: l’Oggetto vi è acclamato col suo nome vero.
La croce è la spada di Roma: svegliatevi.
Il mondo intero è il potenziale laboratorio politico di Roma.
Sorridenti, gentili, famelici.
Sulla croce il Cristo ha, oggi, parole di fuoco. L’Apocalisse incalza e cresce e tu, Roma, baldracca divina, sarai denudata e sputtanata dai profeti del Crocifisso, che non temono né Pilato né il Tempio ma solo il Giudizio del Vangelo.
Saranno impalati ma i loro cadaveri illumineranno le stelle.
L’etica cristiana non è né bolsa né effeminata, come riteneva Hitler. I genitori cristiani devono educare i loro bambini non a difendersi da un mondo sempre più cinico e violento ma ad affrontarlo, testimoniando coraggiosamente la forza della loro alterità.
Bontà, generosità, altruismo devono essere impastati dell’energia della fede.
Non è il Mulino bianco ma il Golgota glorioso la sostanza fideica del nostro dire e agire.
Questo articolo è disponibile anche in: Inglese