lunedì 21 gennaio 2008

Il Signore lo spogliava di ogni mito.

 

La lettera consegnata personalmente a Paolo VI, ideata e redatta dal diarista, sottoscritta da vari preti, suonava in sostanza: non rimproveriamo a monsignor D’Erchia il Suo tradizionalismo anticonciliare, ma la Sua incapacità, umana e pastorale, di governare una diocesi quale quella di Monopoli, vivace e aperta.

 

Alla Sapienza respinto il “monologo” di Ratzinger.

 

Domenica 20 gennaio, s.Sebastiano martire. Angelus di Pinocchio. Ruini ecclesiae ruina. La Fata Turchina in soccorso di Pinocchio-vittima. Piazza s.Pietro o piazza dei Pinocchi.

 

Suore l’una sull’altra a insufflarsi reciprocamente lo Spirito Santo. Suorine in grembo a preti a suggere l’essenza. Allieve che iniziano al sesso la loro docente, suora, con l’aiuto del loro ragazzo. Davvero lunare la sessualità di non pochi religiosi e religiose.

 

Nessun laico può sospettare quanto siano femmine i vescovi nei loro conciliaboli decisionali. Vedi la depromozione diocesana della città del profeta. Che dire poi delle cardinalesse?

 

In questo Paese la verità, qualsiasi verità, è un’altisonante pernacchia.

Il Ferrara ne è l’icona sonora.

 

Canonizzarono Francesco e infinocchiarono il Suo movimento.

 

Il vaticanista dell’urbe, aedo del Polacco, sarebbe stato fanatico di qualsiasi papa, indifferentemente.

Mussolini diceva: il popolo è volubile come una puttana.

 

Le tappe mistiche fondamentali della sua vita:

1)     Il Battesimo nello Spirito, ricevuto senza alcuna iniziazione formale.

2)     Qualche settimana dopo, l’evento cristico-eucaristico della consacrazione profetica.

Nel Battesimo Pneumatico sbocciò improvviso sulle labbra del prete iperintellettuale: “Voglio vivere gli ultimi anni della mia vita nel fuoco del profeta Elia e nella purezza rigorosa di Stanislao Kostka.”

 

Entrò fra i gesuiti, vi rimase il tempo necessario per la sua maturazione spirituale ed ecclesiale, ne uscì quando era pronto per la sua missione profetica. Al padre provinciale, che voleva dargli un generoso sussidio economico, disse: non posso cominciare una missione divina se non fidandomi totalmente di Dio.

E ricusò, grato, l’aiuto.

 

Le sequenze fondamentali del suo sacerdozio:

1)     Padre spirituale del Seminario di Conversano

2)     Co-padre spirituale del Seminario di Taranto

3)     Università alla Cattolica di Milano

4)     Gesuita

5)     Profeta

 

Uomini e donne, in contesti spaziotemporali differenti, di differente temperie mentale e culturale, gli additarono la sua vocazione profetica. Lui procedette per il singolare sentiero, confortato da queste luci cattoliche, esterne e storiche, ma soprattutto lievitato e determinato dall’evento, storicamente e misticamente unicissimo, della consacrazione profetica di Gesù.

 

Dopo la laurea rinunciò al mondo universitario: il Signore lo deprivò di ogni piacere intellettuale e filosofico, per un lungo periodo. Il suo spirito tendeva ad altro. Cosa? Su quel deserto ben presto diluviò la vita.

 

Amava molto il suo nipotino. Gattonava sul cuore del profeta, che rideva alla semplice idea di lui.

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