martedì 29 gennaio 2008

Vi sono sogni, che scatenano le forze dell’anima e attraverso di esse le forze dello spirito. Attraverso certi sogni si perviene a se stessi e si è irrorati dalla propria innocenza radicale. Vi sono sogni che sono il preambolo della speculativa più alta. Vi sono sogni che vengono da altrove, dal Fondamento silente delle cose. Vi sono sogni che dispongono all’adorazione. Vi sono sogni che donano la fede.

 

Il sogno dell’ebrea parigina aveva smosso i ciottoli dell’anima e liberato il fiume d’oro.

 

L’aldilà è un viaggio. Soprattutto, per gli Amanti, un approdo.

 

La chiesa ha fra le mani l’Incendio ma ne parla da ibernata.

 

Vi sono situazioni socio-economiche che reclamano l’analisi marxiana. Adottare un’analisi non significa sposarne l’ispirazione impulsiva.

 

Molti teologi dell’America latina sono semplicemente eroicamente sfacciatamente cristiani. La chiesa preferisce loro il modello innocuo, anche se sublime, di Madre Teresa. L’amore di Gesù è stato di parte. I ricchi, per Gesù, sono in funzione dei poveri. La chiesa ha diluito a dosi massicce il Cristo di Dio.

 

E’ fuorviante parlare da parte della chiesa di “amore preferenziale dei poveri”. I poveri li si ama, non li si preferisce. Li si ama fattivamente, politicamente, pragmaticamente, economicamente. Li si ama. Punto. I ricchi, sì, questi li devono preferire a se stessi.

 

Lo Spirito ti maledice, chiesa, che doni ai ricchi, agli affaristi, ai ladri dei poveri e dei popoli poveri la salvezza dell’anima anziché minacciare la dannazione infernale.

 

La Salomè bavarese danzò e rapì il cuore del Polacco e ne ottenne la testa dei profeti.

 

Salomè notte e giorno bramava il bacio del Profeta, l’uomo ardente e casto del deserto. Si vendicò. Ma nelle secrete del palazzo baciò finalmente il fiammeggiante labbro.

 

Nel giorno del Giudizio Sodoma  sarà illesa ma non te, Roma, Babilonia della fede, che fra mille dei adori il Dio ignoto, te, Atene della fede, tu sarai sbranata dal Leone della tribù di Giuda.

 

Fra gli idealisti e i romantici del 900, autori di due guerre mondiali, e gli arciaffaristi democratici di oggi, autori del geicidio, chi preferire? Sovviene la parabola del profeta biblico: scampi dal leone riparando in un tugurio e qui sei fatto secco dalla vipera.

 

Il certosino era scandalizzato da questo duplice scenario antropologico: la fede senza lucidità, la lucidità senza fede.

 

Il Fuoco cavalca gli audaci.

 

Mandrie di bufali celesti invadono le praterie terrestri. Angeli e ispirazioni si contendono il pianeta, visioni e profezie diluviano fra le tenebre: è l’ora dello Spirito. Si sciolgono i ghiacciai.

 

Il Battesimo dei neonati è diventato una barzelletta. La chiesa, che lo amministra, una ninfomane.

 

I cristiani e le chiese devono opporre al potere e alla massa la qualità. Se la qualità fa massa (e la fa), bene. Se non la fa, no problem.

 

Il potere del Verbo è inaudito: salverà gli uomini di buona volontà in questa distretta finale della storia. Moltissimi si salveranno perché salvati. Satana avrà potere solo su coloro che, nelle chiese e fuori le chiese, seguono il suo magistero: ambizione potere affari. Non basterà aderire a una chiesa, ma sarà decisivo seguire il magistero di Cristo: semplicità sobrietà non potere altruismo e soprattutto fiducia in Dio. Fiducia in mezzo   alle catastrofi umanitarie storiche geologiche climatiche che ci attendono.

All’orizzonte la nuova creazione, la città del sole, la Sfera, il Dio globale.

 

Se il nuovo papa non ha queste prospettive e questa sensibilità, è inviato dall’Abisso. Rigettatelo, come la polvere biblica, dai vostri calzari.

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