lunedì 11 febbraio 2008

L’autistico della cittadina seguitava a incantare gli altri con fiumi di parole senza né capo né coda, ma a raffica, volte a impedire il riconoscimento del delirio logico.

Era divenuto esperto nella produzione di sensi apparenti.

Il suo male vero non era l’autismo ma la menzogna e l’inganno.

 

Anche la logica è fede. Osservazione a Emanuele Severino.

 

Anche la Sua logica.

 

Gli enti sono enti e lo sono infinitamente: la posizione di Severino.

Gli enti sono enti, d’accordo. Ma che gli enti siano enti in modo perfetto, eterno, infinito, questo è un atto di fede. Posizione del certosino.

 

Ringraziava il Signore perché gli urli, provocati dalle stigmate, non risuonavano in pubblico, ma in auto o in casa.

 

La fusione fra trascendenza e immanenza, in Gesù, può essere definita, in linguaggio kantiano, trascendentalità.

 

Senza la potenza pneumatica della consacrazione profetica il certosino non ce l’avrebbe fatta, avvolto com’era da ostilità odio scherno diuturni, per anni.

 

La politica vera è ispirazione, intelligenza, ragione, etica, ascolto della realtà nella sua attuosità nelle sue virtualità nei suoi fermenti.

 

La democrazia vera è fede.

 

Ferrari aveva proposto il primato diocesano di Monopoli. Per motivi pastorali. Come amava esprimersi.

 

Spesso gli tornava in mente il fazzoletto, inzuppato di lacrime, della Mater dolorosissima, di fronte alla tragedia escatologica in atto.

 

Aggredire in democrazia l’avversario, falsificando le sue intenzioni e le sue posizioni, non può essere autorizzato da nessuna etica.

 

La politica italiana necessita di semplificazione, di afflato fondamentale comune, di idealismo positivo. Di laicità, di non teocrazia.

 

Credenti e diversamente credenti devono ispirarsi insieme all’Uomo, come Idea alta (per i credenti) o suprema (per i laici e gli atei).

 

Mentire o democraticamente o fascistamente deve repellere al nuovo umanesimo, che credenti e laici vogliono e devono coedificare.

 

Ancora una volta la parola decisiva è quella giovannea-conciliare: dialogo, eco della Parola divina: Amore.

 

Dobbiamo aborrire il mentire.

 

Per questo flagellava l’autistico menzognero. Nessun autismo poteva giustificare l’immoralità del dire.

 

Un vero profeta è attentissimo alla moralità della parola e delle parole.

 

Gesù ha detto: le vostre parole saranno passate al setaccio.

 

Chi è in Cristo evangelizza a sua insaputa.

 

L’evangelizzazione non è volontarismo e attivismo evangelistici. E’ l’annuncio di Gesù fra compagni di strada, d’ambiente, di pianerottolo.

 

Un cristiano autentico è la luce del suo condominio e del suo ambiente di lavoro. Luce tranquilla, gentile, attenta, contestuale.

 

Il profeta nel suo condominio era amato. Dopo anni di perplessità e di gossip.

 

I missionari autentici, nella misura del possibile, devono farsi aborigeni cogli aborigeni. Un missionario, vestito, fra aborigeni nudi è un’anomalia.

“Se non diventate come questi bambini,…”.

 

Anche dal punto di vista vestiario, sul piano missionario, abbiamo perpetrato violenza.

Turbati dai loro nudi e dai loro organi al vento, li abbiamo imbracati.

Fortunatamente l’Occidente non è stato evangelizzato e sbracato dall’Africa.

 

Vestendoli, abbiamo inoculato loro la malizia sessuale, quella malizia, che accompagna ormai il nostro vestirci e svestirci, così eroticamente miscelati (l’et-et cattolico, che penetra persino i nostri costumi vestiari).

 

Il missionario notò che i pantaloncini attilatissimi, nuovi di zecca, indossati dal ragazzino africano, suscitavano il risolino malizioso dei suoi amici.

 

Se il capo aborigeno, in segno di ospitalità, avesse offerto al missionario straniero, sua moglie per la sua prima notte trascorsa in tribù, il missionario avrebbe dovuto accettare, testimoniando di aver colto il suo gesto formale e profondo.

 

Ratzinger è orripilato. Anche il capo tribù.

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