domenica 17 febbraio 2008

Nella profezia del certosino Dio si manifestava dunque come Dio della sintesi, del progresso e del compimento.

 

Ave, umanità, amatissima da Dio.

 

Nella Comunione eucaristica il certosino s’effondeva coll’umanità e come umanità. La cristificazione del pane e del vino diventava cristificazione di tutti e di tutto. Il pasto eucaristico volgeva pertanto in pasto escatologico.

 

Alla fine della sua vita, guardando al passato, il certosino si rimproverava di non aver amato sempre, di non aver amato abbastanza e di aver amato male. Ma in definitiva, ultimamente, si rimetteva prontamente alla misericordia di Dio.

 

Giovane prete, stava pregando defilato dietro l’altare. Una ragazza, scollacciata e formosissima, gli si presentò d’improvviso offrendogli le sue grazie.

Si superò e mai se ne pentì. Quell’adolescente in fiore, che lo aveva interiormente liquefatto, gliene fu nel tempo grata.

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