giovedì 2 ottobre 2008

(Il cristianesimo vive) «in un processo evolutivo che non è riducibile ad alcuna delle formule (riti sacramentali, formulazioni dogmatiche, regole canoniche, conformazione temporale dell’ordinamento ecclesiastico) che l’ecclesialità assume nel corso della storia»: Pavel Florenskij

 

L’Europa «non è la storia di un’idea che permette una sola tradizione, ma è la storia di una tradizione che permette le idee più diverse e azzardate»: Dario Antiseri

 

La ragione è un sentimento complesso?

 

Mercoledì 1 ottobre 2008. Mattino. Singolarissimo e realistico tuffo onirico nel mondo spagnolesco barocco nobiliare dell’Opus Dei.

Ore 23,45. Raidue. Fortuitamente la puntata di “La storia siamo noi”, dedicata a Josemaría Escrivá de Balaguer.

 

E’ innegabile: Josemaría Escrivá de Balaguer è un uomo di Dio e insieme un reazionario (alla modernità). Peraltro impatta spietatamente la sua calda sessualità.

I disoccupati di oggi devono santificare la disoccupazione? La sua spiritualità è unilaterale, narcisistica (santificarsi), sentimentale, devozionale, senza grinta biblica, culturalmente datata. Interi continenti, votati alla fame e alla sete, i più poveri non potranno mai riconoscersi nella sua opzione preferenziale di segno altoborghese.

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