sabato 28 febbraio 2009

Martedì 24 febbraio. Sogno. Cielo in fiamme e fuga di gente terrorizzata. Quella stessa sera il certosino apprende dalla tv l’intesa italo-francese sul nucleare.

 

Mercoledì 25 febbraio. Ceneri. Appena a letto, avverte a destra la presenza di un branco di demoni. Ma cede al sonno e  non li fuga con la preghiera.

Per la prima volta nella sua vita il certosino conosce incubi antropofagi. Si sveglia di soprassalto. Intuendo

1)    L’Inferno è cannibalismo metafisico reciproco.

2)    I demoni investono di sarcasmo il digiuno quaresimale incipiente.

 

Gesù amava Giovanni. Era più che amicizia. Quell’amicizia mirabile stretta da Gesù coi Suoi apostoli. Il sesso non avrebbe potuto assolutamente rendere questo sentimento, anzi lo avrebbe tradito. Il suo fantasma rimaneva sullo sfondo basito dallo stupore.

 

Finalmente un evento culturale progressista: il Festival di Sanremo 2009.  “Ti ho amato di amore nobile e puro, inaccessibile ai più”, scrive Oscar Wilde, declama Benigni.

 

Giovedì 26 febbraio. Il chiaro di luna era nella sua stanza da letto ermeticamente chiusa. Era stupito il certosino. Produzione dell’anima o dello Spirito? Optò per lo Spirito, il Consolatore.

 

La passione nasce dall’emozione. L’emozione ha carattere irruttivo.

 

I giovani di oggi sono scollegati dagli adulti e collegati fra di loro solo grazie agli dei della Superficie e dell’Abisso.

 

Il pudore è dell’uomo giusto. La vergogna, un tempo, del malvagio. Suggestione aristotelica.

 

I giovani sono sessualmente febbricitanti. Solo l’ambiente etico può inibirli. Ancora Aristotele.

 

Il cardinal Nasesco, mandriano taurinese, attacca Hans Küng, ospitato su “La Stampa”.

Fa coro la Conferenza episcopale piemontese, che stimmatizza le posizioni del grande teologo come “ripetitive, provinciali e scontate”.

Gianni Vattimo giustamente rileva: “Il tipico delirio di onnipotenza di chi sta perdendo ogni autorevolezza”.

Il Nasesco era canzonato dai suoi compagni di teologia per le sue movenze episcopali.

Oggi, figura tribale, di contro al provinciale Küng.

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