sabato 14 marzo 2009

Giorgio Bocca: “…il mondo intero è cambiato in tempi rapidissimi, sono cambiate tutte o quasi le carte del gioco politico.

A questo mutamento universale è stato dato un nome che tutti ripetono, ma di cui pochi prendono veramente atto: il mercato globale. Che cosa vuol dire in pratica? Che il mondo degli uomini non è più diviso da scontri di civiltà, di ideologie, di religioni, ma di mercato, cioè di soldi. Valori fino a ieri indiscutibili come la patria, la disciplina, la religione, l’autorità del pater familias, la buona reputazione, il rispetto sociale e simili vengono dopo il mercato globale, dopo la competizione di tutti a far soldi… è la sconfitta del riformismo nel mercato globale, un mercato affidato agli spiriti più selvaggi del capitalismo, dove le fabbriche di nuova ricchezza possono essere trasferite da un’ora all’altra secondo la lotta per i soldi…”.

 

A una figlia spirituale: “La purificazione dell’albero genealogico non è né una dottrina biblica né una dottrina ecclesiastica. Il discorso è sempre lo stesso: Dio tiene conto dei nostri desideri e delle nostre preghiere. Ma soprattutto tiene conto della rettitudine di moltissimi uomini che sono morti prima di noi e che morranno dopo di noi. Laddove c’è rettitudine e altruismo, anche se non c’è fede, c’è Grazia. “Ero nudo e mi avete vestito, ero affamato e mi avete sfamato…”. Dio non ha bisogno della nostra preghiera per salvare gli altri, anche se l’accetta. Non siamo noi i salvatori, ma solo Lui, che può decidere di salvare anche attraverso la nostra preghiera ma non necessariamente.

L’amore degli uomini agli uomini è in ultima istanza il criterio assoluto. Secondo Pietro, Gesù prima di salire al cielo annuncia il Vangelo ai morti perché credano. Quindi in vita non hanno creduto o potuto credere. La conoscenza della Bibbia e soprattutto dell’amore di Dio ancora una volta ci libera da teorie pie, ma non vere”.

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