martedì 7 aprile 2009

Il futuro deve appartenere a quelli che creano e non distruggono. Il profeta Obama nella sua pentecoste turca.

 

Berlusconi è lifting, immagine, “faccia”, non volto.

 

Narcisismo e nichilismo in lui s’abbracciano e copulano.

 

Visita africana del papa. Luanda (Angola). Svenuti feriti morti (2).

Il dio della morte accompagna il papa della non speranza.

 

Martedì 17 marzo. Nel silenzio notturno perfetto rumori e tremotii giocondi. Provenienti dal tavolino iconostatico della stanza da letto.

 

Domenica 22 marzo. Ore 4,00. Il letto del certosino viene scosso e agitato da Satana. Il pomeriggio al bar lungo incontro con due donne. Riconciliate con la Speranza.

 

Il canto delle sirene è sempre più flebile. L’Oceano risuona trionfale. Ci siamo.

 

Nei momenti più deprimenti fiorivano le esperienze acustiche degli angeli, scrigno di gioia e di vita.

 

Michael andava stringendo con lui un patto sempre più complice e intenso.

 

Martedì 17 marzo. Visione notturna. Sul leggio arboreo avvampa di gloria e di sole il testo sapienziale (gli scritti del profeta) che un arcangelo bruno, solido e virile ma non troppo, declama, nell’assoluta magnificenza della natura in ascolto, per un immenso uditorio virtuale. Sveglio riconosce l’Arcangelo: è Michael, il suo quasi angelo custode.

 

Il mare, grecamente glauco, rabbrividì quasi percosso da uno stormo di angeli. Come la piscina giovannea di Betzata. Così immaginò l’immaginifico certosino. In quello stesso istante improvvisa e violenta sul mare si materializzò la grandine.

 

Li/e amava entusiasticamente gli angeli/e il poeta profeta.

 

Il Signore desiderava da lui un feeling perfetto cogli angeli, di cui aveva bisogno per le mille emergenze legate alla sua condizione di cardiopatico grave.

 

“O cara luce, guidami tu nell’oscurità del cammino! La notte è buia, ed è forse ancora così lontana la dimora della pace! Sostieni il mio cuore vacillante! Non chiedo di vedere oltre: solo passo per passo guidami tu! Un tempo volevo scegliere da me la via. Oh svanisca l’errore del mio passato! Il tuo potere misterioso, che ormai io conosco, mi guidi fino all’estremo, fra lande e paludi, fra torrenti e scogli, finché passata la notte, allo spuntare dell’alba eterna mi sorrideranno i volti angelici che avevo visto scomparire e che amai un tempo e amerò per sempre”. Newman

 

Visione michaelica del 17 marzo. Esegesi. L’albero, centrale, in mezzo alla radura, contiene al centro una cavità, che racchiude un leggio di legno, della stessa trama dell’albero. Su questo leggio, fulgido di sole, il testo sapienziale. L’albero è quello della Vita e insieme della Sapienza. Il sole è Dio. L’Arcangelo è in qualche modo l’io profondo e vocazionale del profeta, che annuncia i contenuti salvifici del piano di Dio. La destinataria del messaggio non è la natura ma l’umanità, edenica, “naturale”, fedele alla sua essenza. Tutta la scena è materiata di potenza e semplicità.

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