martedì 28 aprile 2009

Quando la Fede diventava una luna verdastra e ostile, la Poesia non lo tradiva. Più forte della fede è la vita, più forte della vita l’amore. Quando anche l’Amore si oscura, rimane l’amore.

 

Nella violenta crisi di fede, fu tentato di percepire Satana come il Bene e la Ragione. Come l’Angelo che puntava su Dio come Amore ragionevole. Come l’Angelo che trovava mostruoso il modo di amare di Dio: ti risuscito ma prima devi crepare. Crepare non solo una volta, ma mille volte durante una vita, che pretende di essere un dono ed è invece il fiume stesso del dolore, che solo di rado lambisce e abbraccia roseti di fuoco.

Così forse argomentava Satana prima del suo crollo angelico. Così, sotto le sciabolate del dubbio, argomentava il certosino, immedesimandosi in Satana. Con la mente ma non col cuore, faticosamente in preghiera.

 

Il certosino percepiva tutta la potenza dell’obbiezione ebraica al Cristo-Messia: il Messia cristiano è venuto ma la terra è rimasta la landa del dolore e della morte, del potere e dell’ingiustizia. Perché il Messia cristiano rinvia la palingenesi alla seconda parusia? L’incarnazione di Dio, se è Dio, è tale da sconvolgere e ricreare. Ipso facto.

 

Serpeggiava una seconda obbiezione di carattere speculativo. Concerneva l’Inferno. Dio ama ma di fatto impone il Suo Amore. Se non Lo ricambi, sei condannato. In caso contrario sei condannato ad amarLo.

 

Ma quale obbiezione potrà trionfare sull’Amore che crede e intuisce la Verità, senza riuscire a dimostrarla?

Ogni obbiezione naufraga nello sguardo di fuoco e nel cuore di fuoco dell’Amato, unica certezza, unica concretezza, unica assolutezza.

 

“…Io non mi capacitavo: perché Gesù non ha lasciato nulla di scritto? L’ho capito grazie a Platone, al finale del Fedro: la verità non si scrive sui rotoli di carta ma nel cuore degli uomini”. Giovanni Reale

 

«…La libertà non è qualcosa che “tu hai” ma che “ti ha”. Lo Zarathustra ha pagine in cui indica nella figura dell’Oltreuomo la capacità di donare tutto, di non tenere nulla per sé…ci sono passi in cui l’affinità fra Oltreuomo e Gesù è fortissima…». Massimo Cacciari

 

“L’ateismo, il relativismo, l’indifferentismo sono essi stessi superficiali e dogmatici, non hanno nulla a che fare con la radicalità di Nietzsche e di Cristo”. Emanuele Severino

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