sabato 16 maggio 2009

“Il regno del Padre è diffuso su tutta la terra ma gli uomini non lo vedono”. Vangelo di Tommaso (n.113).

 

Paolo parla delle sue “stimmate”, ma non le espone. Allo stesso modo il certosino.         Ne parla soltanto, alla luce dell’Intero, senza accenti idolatrici, con la speciale venerazione dovuta a “creature” soprannaturali.

 

Tutti i pensieri del certosino furono dettati con enorme fatica a un autistico, l’unico generosamente disponibile a questo lavoro.

 

Il peccato è coglibile solo alla luce della Luce, alla luce di Dio-Amore e dell’Amore-Dio, non alla luce di un Dio legislatore o mosaico.

 

I bimbi-bimbe “intersessuali” (dotati di entrambi i sessi) non vanno consegnati da subito alla chirurgia, ma a se stessi, alla preferenza sessuale che un giorno scopriranno e nutriranno, all’eventuale futura personale decisione per il bisturi.

 

La cottolenghina M.Q., testimone fisica del dolore, testimone reale della Trinità e della divinità di Gesù per i suoi contemporanei e per i suoi posteri.

 

M.Q. non ha mai parlato di “visioni” ma di “Visite” della Trinità: termine molto più realistico anzi reale.

 

M.Q., lontana dai riflettori mediatici, immersa nel silenzio degli uomini, immersa nella Parola di Dio.

 

Molti sono i suicidi fra coloro che vogliono cambiar sesso e non lo possono.

 

Dobbiamo avvicinarci con tremore conoscitivo anche ad altri due fenomeni umani:           la zoofilia e la necrofilia.

 

Dobbiamo ascoltare tutto l’essere e non solo alcune sue regioni. Siamo chiamati a ragionare, a capire, a soppesare e a scegliere. Non sempre è possibile scegliere.              Il suicidio del “paziente”, in questi casi eticamente sconcertanti, non è la soluzione del problema. Occorrono nuovi sforzi euristici.

 

L’Amore, come una madre, deve rispettare le falde più impervie dell’essere. Dobbiamo solidarizzare anche con chi, in questi casi antropologicamente estremi, non riesce, nonostante l’impegno, a superarsi.

 

La Puglia meridionale e la Sardegna paiono orribilmente candidate a ospitare impianti atomici. Che richiedono molta acqua (fiumi o mare) e territorio antisismico.

 

Di M.Q. il certosino ricorda la luce fisica, l’intelligenza vivace, l’ironia sorridente, lo sguardo laser, la passione di Dio, l’immensa sobrietà, la pertinenza delle sue battute, il sorriso,     lo spirito, la profondità della sua preghiera, la familiarità coi Tre Divini, che chiamava con gioia sempre intatta e sempre nuova “la mia Famiglia”. La sua passione letterale del “Cielo”, l’incarnazione della Fede (sempre con la maiuscola nei suoi scritti), che le faceva confessare: la verticale è la mia linea. Il suo lieve e lieto domicilio nel soprannaturale,      la sua sottile festosità da Cantico dei cantici, il suo golgota fisico e ambientale, che a volte la costringeva ad ammettere: la mia anima è nelle tenebre. Soggiungendo però: il mio spirito sfolgora. Rondine pasquale fra i pruni del mondo, è, incognita, una delle madri dell’umanità di oggi. Pur fra le mura del Cottolengo, ha spaziato nell’Amore e nella Libertà di Dio, intercedendo per la Terra e, se fosse stato possibile, per l’Inferno. Cuore senza confini e senza misure, icona dell’Infinito nella dura finitudine e puntualità della Nazaret cottolenghina. Dio farà del tuo silenzio e dei tuoi silenzi un boato di Vita.

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