mercoledì 15 luglio 2009

Un tenore biancovestito lo esortava alla Discrezione. Guarda, gli disse, io non mi faccio vedere, ma sentire. E lanciò le sue note possenti attraverso un varco nel muro. Verso un pubblico virtuale, invisibile, reale. Sogno angelico di martedì 23 giugno. Sulla scia della visione dell’Arcangelo del 17 marzo 2009.

 

Stanislao Kostka, invocato nel “Battesimo” dello Spirito, morì la vigilia dell’Assunta. Rapito dalla Rapita.

Morì senza una causa specifica. Fuso col Suo Oggetto. Fuso dall’Estasi. Era il contemplativo ardente della Madre.

 

Venerdì 10 luglio. Voci notturne, auricolari, allegre e rumorose, percepite nel dormiveglia. Al mattino arguisce: oggi a Roma si laurea mia nipote Alessia. I suoi festeggeranno forse a Trastevere, comunque in qualche rinomata trattoria. Evenienza da appurare.

 

Sabato 11 luglio. “Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo”: ancora nuovo soffio fonico auricolare degli angeli notturni. Il certosino articola le sue riflessioni:

a) Speciale affinità fra gli Angeli e Gesù bambino.

b) I Disincarnati amano alla follia l’Incarnato.

c) Il Lied natalizio “Stille Nacht” di mercoledì 11 marzo preannunciava il Dono Trinitario del 7 giugno: l’autoanimazione di Gesù bambino.

d) Gli Angeli sono soprattutto profeti. Viene ignorata nella chiesa di oggi la loro capacità guaritrice.

e) Gli Angeli trasmettono innocenza, candore virile. Odiano la malizia come costume mentale. Ossia odiano l’intelligenza maliziosa.

 

Siamo chiamati al tempo stesso all’entusiasmo della Fede e al dialogo dell’Amore. Occorre fare Sintesi, difficile ma conseguibile nella Potenza intellettuale, nello Spirito del Cristo.

 

Maria è seme rivoluzionario in una chiesa che ha patriarcalizzato Dio e Cristo. Maria è la Maternità di Dio, è il non Potere del Cristo.

 

Occorre evangelizzare il Cristo. Con entusiasmointeriore. Sprigionandone le scintille, domandone l’incendio.

L’Amore è Tatto. Chiedere a Cristo la capacità di non scadere nel tatticismo.

 

La Fede è incendio; l’Amore lo doma in nome del Rispetto.

 

Parole virtuali di Gesù a Franco

“Sei il profeta del Vangelo e dell’Apocalisse. L’Apocalisse è la tua sposa. Ti ha preceduto, ti accompagna, ti seguirà. Le Mie stimmate su di te sono il segno iconico delle stimmate della Terra, che gridano verso di Me implorando guarigione. Gli uomini dopo di te mangeranno lacrime”.

 

Mercoledì 15 luglio, ore 6,05. Svegliato dall’umile suono della pianola angelica. Inno in onore di Gesù come “Signor”. In filigrana “Adonai”. Svegliato in modo funzionale, preavvisandomi della urgenza di urinare.

 

Angeli come Infermieri del profeta.

 

Quale cattolico sa e vive che Dio è il Guaritore?

 

Parole virtuali di Gesù

“Ti vado istoriando di simboli, che sono il tuo rito di iniziazione a Me, la Mia memoria iconica, la tua carta d’identità. Secondo la filosofia corrente del tatuaggio. Mi piace”.

 

Oscar Wilde dal carcere all’amato Alfred: “…non mi venne in mente allora che avresti potuto avere il difetto supremo, la vacuità… un sentimentale è semplicemente uno che desidera avere il lusso di un’emozione senza pagarlo…”.

 

L’unilaterale, antidogmatico, gesuanico José Antonio Pagola, dice cose formalmente corrette quando scrive: “…Sono convinto che Gesù è quanto di meglio abbiamo nella Chiesa e quanto di meglio possiamo oggi offrire alla società moderna… Per questo mi fa male sentire parlare di lui in maniera vaga o dicendo ogni sorta di luoghi comuni che non resisterebbero al minimo confronto con le fonti che su di lui possediamo. Gesù si va spegnendo lentamente nei cuori mentre fra di noi circolano determinati clichè che ne impoveriscono e sfigurano la persona: un Gesù tale non può attrarre, sedurre né innamorare. Mi fa soffrire anche ascoltare un linguaggio di routine, logoro da molto tempo: non accende i cuori né mette nel mondo il suo fuoco; non scatena conversione…”.

 

«“Fratello mandorlo, parlami di Dio”.

E il mandorlo si coprì di fiori»

                                                        Nikos Kazantzakis

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