giovedì 17 dicembre 2009

Esperienze pregresse. Giovedì 25 dicembre 2003. Natale. Ore 10,45. A sinistra del mio letto, a Monopoli, uno spirito umano, lo spirito d’un mio ex-amico, vivo. Vedo un corpo quasi inconsistente, ma a suo modo consistente, come disegnato nell’aria ma con un suo spessore sui generis. Tessuto di fili luminescenti. Lo spirito mi dice di sé: è stato orgoglio.


Notte insonne. Suoni strani. Miagolii e mugolii, trilli, ossessioni sonore, battacchio strisciato contro le pareti interne d’una campana arrugginita, sferragliamenti, trascinio di catene, voci suasenti e sireniche. Caos sonoro. Da impazzire. E invece, dopo ore di martellamento acustico, ti levi lieto e fresco. Lieto come un bambinoche si sfila dalle braccia materne per trotterellare ai suoi piedi


Nell’inferno non ci sono aurore. Non ci sono tremori d’amore. Non ci sono rossori. Non c’è tramonto. Nessuna preghiera. Ovunque lo stesso paesaggio. Ovunque serpeggia penetra esplode la foresta mostruosa dell’Ego e degli Eghi.


La testa del certosino sopporta la sarabanda, adagiata sul petto del Cristo. Sul petto dell’Amore.


Lo ingiuriano:

Profeta

Santo

Matto

Paraclite

Armadillo

Eucalipto

 

Armadillo dallo sp. armado, armato. Il certosino è corazzato di fede sperante e amante. Eucalipto, dal greco. Ben nascosto, bellamente nascosto. Il certosino è avvolto nella normalità.


Bestemmiano:

Dio è una mer . .


Si sentono violentati

Lascia il conflitto

Inciucio


Il triangolo, sormontato dalla croce, sui lobi frontali del certosino, non è solo simbolo della Trinità ma anche di Cambiamento rispetto al quadrato e al rettangolo, simboli di ovvietà sensatezza conservazione.


L’eremita di Fragneto Monforte, simpaticissimo e cordiale, il 20 dicembre 1983 gli confidò che vide ad Assisi Massimiliano Kolbe. E attraverso il suo corpo trasparente chiostro e frati.

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