Diario 1987
In me agisce la Potenza della Consacrazione profetica. Devo crederci e basta. Solo così sarò lieto e soprattutto fecondo per la Chiesa.
La mia situazione profetica è tale che nessuno può aiutarmidall’esterno.
Nessun miracolo fatto tramite me può darmi l’Autocoscienza profetica.
Dio mi vuole Verità vivente non solo vissuta.
Quando proclamerò con forza e quiete, senza pudore, che sono il profeta di Cristo, allora sarò strumento del Miracolo.
Parlerò non solo alla Chiesa ma al mondo.
Combatterò Satana fronteggiandolo.
Se sono «antagonista di Satana», la mia profezia ha la stessaampiezza del mistero di Satana.
L’unico motivo delle mie scelte “assurde” è solo Dio, solo sapere che Dio lo vuole. Altrimenti avrei declinato questo “carico” impossibile.
Signore, Ti ringrazio per le mie umiliazioni. Mi rallegro perché attraverso di esse mi presidi contro l’orgoglio
C’è un fuoco nelle mie ossa. Spegnerlo è la mia dannazione. Spegnerlo è spegnermi.
Non sono io a volermi profeta ma Qualcuno e Qualcosa. Una sorta di stigma, di ferita ontologica
Si tratta sempre di coniugare Platone e Aristotele, l’essere e gli esseri, le idee e la sostanza.
Sono ontologicamente segnato. “Ti consacro profeta…”.
Solo Dio può sradicarmi da me, sradicando me. Devo affidarmi solo a questo Gesto fondante: “Ti consacro profeta…”.
Il Signore, dopo avermi consacrato profeta, mi ha sospinto nella Compagnia di Gesù per conoscere più concretamente la Chiesa, sospingendomi poi fuori per costruirla.
Per quanto attiene alla mia Missione, il Signore non agirà mai a mia insaputa.
Solo Dio vuol essere la Luce della mia profezia. Guai a me se faccio dipendere il mio consenso alla Luce dal consenso della chiesa.
Il peccato contro lo Spirito è il peccato contro l’Intelligenza. E’ questo il peccato originale?
Tutto ciò che “avviene” nella mia vita, avviene per gli altri.
Essere fedele al Purissimo, ai Purissimi sino al martirio del cuore e dei sensi, se necessario.
Dammi, Signore, la grazia di ridere, nonostante la serietà delle mie cose, meglio, delle Tue cose in me e fuori di me.
Un profeta sessualmente impuro rimane ontologicamente profeta ma la sua profezia in questo caso non splende.
Il Messaggio di Dio alla chiesa
nella sua densità tematica e nella sua polifonia programmatica
fu ricevuto da me in un attimo
Non fu Ispirazione ma Comunicazione
Fu Evento mentale e spirituale
Ero passivo e al tempo stesso attivato
a capirlo, a interpretarlo, a renderlo
Ero coscientissimo
del fatto che il Messaggio mi trascendesse
Ero come sfinito ma insieme vivissimo
Nessuna estasi intellettuale
ma pura Audizione mentale
Ero profondamente impossibilitato
a manipolare il Messaggio ricevuto.
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