IL CASO DEL CARDINALE GIORDANO

Lettera pubblicata su:

  • il quotidiano “Il Manifesto” del 15 settembre 1998
  • il settimanale “Diario della settimana” del 16 settembre 1998
  • il settimanale “L’Espresso” del 24 settembre 1998
  • il settimanale “Panorama” del 1 ottobre 1998
  • il quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” dell’ 8 ottobre 1998
  • il quotidiano “la Repubblica” (“Donna”) del 3 novembre 1998

Gent.mo direttore,

il “caso” del card. Giordano, arcivescovo di Napoli, mi provoca queste considerazioni di fondo:

Il Concordato è il malinconico residuo dell’età costantiniano-teodosiana.
Gesù Cristo non avrebbe mai concepito e tollerato (né concepisce né tollera) lo Stato Vaticano, autentico “mostro” giuridico-religioso.
Alla luce del diritto democratico, la Chiesa deve finalmente accettare il suo ridimensionamento giuridico a “comunità” religiosa, sullo stesso piano delle altre religioni.
Nessuna demonizzazione del denaro, ma controllo economico assoluto della base ecclesiale nei confronti del suo vertice. Se si vuole evitare che la Gerarchia (soprattutto il Vaticano) rimanga una “setta” economica.

Il Giubileo del 2000, se non vuole ridursi a vuota celebrazione, deve significare la conversione dell’istituzione-chiesa al suo Fondatore. Che rifiutò, a differenza dei farisei del suo tempo, ogni potere e ogni compromesso.

Sac. Dr. Franco Ratti

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