giovedì 20 dicembre 2007

S.Ignazio di Loyola esige dai suoi seguaci l’umiltà estrema cioè essere disprezzati e scambiati per pazzi a motivo di Cristo e del Suo Vangelo. E, soprattutto, desiderarlo.

 

Cristianesimo, buddhismo, islamismo sono accomunati dalla Compassione, più di quanto appaia.

 

L’Islam deve esplicitare a tutti i livelli tutto l’implicito del suo principio fondamentale: Dio è il Misericordioso. Quante incrostazioni, puramente medievali, cadrebbero.

 

Lo stesso compito tocca al cattolicesimo, a partire dal principio supremo: Dio è plurale cioè Trino. Principio, fra l’altro, supremamente democratico.

 

Fiducia in Dio e responsabilità verso gli uomini: i due polmoni del cristiano moderno.

 

Dio (il Padre) gli ispirava sempre più semplicità: volontà di Dio e Sua adorazione. Lo elevava ai piedi del Suo trono.

Dio era sempre più grande e sempre più sconfinato. Il cuore e i reni ormai veleggiavano in mare aperto.

 

Tre dita afferrarono il suo polso. Il certosino si volse e vide, (non vide) il senza Volto.

 

Il non comune e il non quotidiano sono presentissimi nel comune e nel quotidiano. Suggestione di Pio XI.

 

I seguaci di Cristo soffriranno insieme a tutti gli altri uomini le traversie escatologiche, sino in fondo. Nessun rapimento della chiesa prima della “tribolazione” e delle tribolazioni. Siamo antropologicamente rete.

 

Mio Dio, in questa trattoria francescana canto la Tua presenza e mi lascio inondare dalla Tua gloria, mentre abbraccio l’anziano carpentiere bisunto.

 

I sacramenti umani e storici cedevano il passo alla pura Res. Dio lo slegava lentamente e profondamente dai suoi Doni più eccelsi. Era la tabula rasa dell’Amore. Si nutriva solo della Gloria.

 

Il Titanic delle cose e della storia naufraga fra le stelle. Il non essere è l’antifona dell’essere. Il non Messia prelude il Messia.

 

Dio non s’è incarnato teofanicamente, gloriosamente, ma semplicemente. Quanto Gli è cara la semplicità così discara agli uomini. Francesco d’Assisi l’aveva intuito.

Persino l’unico rito del Signore (la Cena), d’una semplicità sfolgorante, è stato ottenebrato.

 

La chiesa si serve di Dio ma non serve Dio.

 

Notizia goduriosa per gli antipedofili d’assalto. Caligola fa ammazzare i bambini abusati dal prozio Tiberio, perché rei di atti osceni.

 

Stabilirebbero volentieri la pena di morte anche per un bambino killer.

 

Siamo incapaci di semplicità, perché ci manca il senso dell’Unico.

 

I cattolici hanno ereditato dai romani, violenti e brutali, il culto del sangue (adorazione del sangue di Gesù, idolatria della sofferenza).

 

La basilica di s.Pietro incarna la filosofia del potere religioso: avvincere tutti con la propria gloria e spremere da questo stupore stuporoso ubbidienza e fede.

Filosofia esplosa nel giubileo indetto da Wojtyla, mistico d’accatto: il mio regno è di questo mondo.

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