CENTRO EVANGELICO ECUMENICO INTERNAZIONALE MIRYAM DI NAZARETH

Il cattolicesimo finalmente diventa sinonimo di ecumenismo. La lezione del Concilio Vaticano II sta gemmando: le chiese cristiane sono tutte sullo stesso piano. Vedi in merito l’intervento autorevole del cardinale Walter Kasper, neo-presidente del Consiglio per l’unità dei cristiani.
Ma veniamo alla cronaca. In qualità di rappresentante del MO.CO.VA. (Movimento Concilio Vaticano II), nell’ottobre del ’99 partecipavo al Congresso internazionale di “Noi Siamo Chiesa” (IMWAC), a Santa Severa (Roma), nel Centro Evangelico Villaggio della Gioventù. In questo clima di fraternità internazionale, da cattolica, concepii l’idea di devolvere agli evangelici (protestanti) la mia ingente proprietà agricola, nella campagna di Monopoli (Bari): un albereto di ulivi, ciliegi e mandorli col relativo casale, da ristrutturare e ampliare.
Alla fine il progetto divenne una sigla: Centro Evangelico Ecumenico Internazionale Miryam di Nazareth (CEEIM). Con queste due conseguenze epocali:
a) I cattolici, per la prima volta nella loro storia, donano una loro proprietà ai protestanti
b) I protestanti, sempre la prima volta, intestano un loro centro alla Madre di Gesù.
Ringrazio per la cordiale complicità mia madre Franca, mio fratello Mauro, mia sorella Luciana, ma soprattutto mio padre, che ha benedetto questa iniziativa col sorriso più bello, ch’io sappia. Quest’opera, che reca lo stigma dello Spirito e di Maria, sia la mia dichiarazione d’amore ad un uomo buono e giusto. Nobile quercia capace di fiori di pesco.

Maria Angela Mastronardi

Riportata da

  • Il quotidiano “ La Gazzetta del Mezzogiorno” del 19 marzo 2001
  • Il quotidiano “Liberazione” del 21 marzo 2001
  • Il quotidiano “ La Repubblica – Bari” del 23 marzo 2001
  • Il quotidiano “Il Giornale” del 23 marzo 2001
  • Il settimanale “ La Rinascita ” del 30 marzo 2001
  • Il settimanale “L’Espresso” del 12 aprile 2001
  • Il periodico “PortaNuova” n.57 – maggio 2001

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