“Conferenza Cittadina sulla Lama” – Monopoli – 03/12/1999

INTERVENTO ALLA CONFERENZA CITTADINA “IL PARCO DELLA LAMA”

Questo intervento avrebbe potuto essere svolto da don Davide Dibello, persona retta e schiva, già invitato. Lo ringrazio pubblicamente per avermi insegnato, ragazzo, il senso e il gusto della preghiera personale.

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Per non essere prolisso ho fissato per iscritto alcune linee, in crescendo.

  • Papa Giovanni, il Papa profeta, e il Concilio Vaticano II hanno suscitato nella Chiesa cattolica una stagione nuova, solare e creativa, ormai irreversibile. Il cattolicesimo non può più essere dommatico, autoritario e chiuso. Dobbiamo aprirci alle ricchezze specifiche delle religioni universali dell’Umanità.
  • Scoprire e apprendere la sacralità del sesso propria dell’Induismo, l’amore ad ogni essere vivente proprio del Buddismo. Volgerci persino alle grandi religioni del passato e ritagliare, per esempio, con Drewermann, la possibilità dell’immortalità degli stessi animali, percepita dall’antico Egitto.
  • Rifarci soprattutto alla sensibilità sciamanica di Gesù Cristo, che nel Vangelo è ritratto nell’atto di sgridare, come un bambino, le onde e i venti. Per Lui, il Divino Incarnato, non c’è materia inerte, poiché tutto è vivente.
  • L’uomo postmoderno, sulla scia del Cristo, deve ospitare in sé la sensibilità dell’antico pellerossa, aperto alle energie e alle voci divine del creato.
  • Ci attende nel terzo millennio l’amore militante e non violento per Gaia, il nome mitologico della Terra. Il tema ecologico non può più essere l’obiettivo particolare di un drappello di verdi ma l’orizzonte esigente di ogni polo e schieramento politico. Come insegnano i recenti disordini di Seattle. O il capitalismo diventa verde e umano o la Terra è spacciata.
  • Ci piacerebbe che il Giubileo del 2000 fosse affettuosamente ricordato a Monopoli come il “Giubileo della Lama”.

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