COSI’ SAREMO LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI

Corriere della Sera, giovedì 13 maggio 2010

COSI’ SAREMO LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI

Veronesi, Tamaro e Brambilla, un manifesto contro la vivisezione e gli zoo

«Siamo tutti animali», verrebbe da urlare. Non in senso auto-offensivo, ma in quanto rappresentanti di chi non può difendersi. Potrebbe essere lo slogan di un gruppo su Facebook per dar voce a chi voce non ha. Gli animali appunto, spesso vittime innocenti di atroci sofferenze inflitte dall’uomo: il «parente» superiore che tanto superiore poi non si dimostra. Con buona pace del biblico Noè che si diede tanto da fare per salvarne le diverse specie nell’Arca: non certo per farli soffrire. L’Italia è spesso esempio negativo con episodi di inciviltà inammissibili in altri Paesi, da quelli anglosassoni ai Nordeuropei: dalla cagnetta bruciata viva per divertimento ai branchi di randagi in Sicilia e in Sardegna, dai 6 milioni di agnelli e capretti mangiati per Pasqua alle torture per sperimentazioni varie, dai circa 135 mila cani e gatti abbandonati ogni anno lungo la Penisola all’impossibilità di trovare hotel che accolgano anche l’animale di famiglia. Ne va dell’immagine del Bel Paese. E il ministro del Turismo Michela Brambilla, animalista «pasionaria» fin da bambina, ha deciso di agire: «Sia dal punto di vista istituzionale, in qualità di ministro che deve tutelare l’immagine del Paese e valorizzarne cultura e bellezze, sia come cittadina amante degli animali». Ne ha parlato con uno scienziato di fama internazionale, Umberto Veronesi, accomunato dalle stesse idee. E insieme hanno deciso: «Saremo noi la coscienza degli animali, la voce che non hanno nel rivendicare diritti altrimenti calpestati». Una voce forte, dati i personaggi. Ne sono nati un Manifesto, che sarà presentato oggi nel milanese Palazzo Reale in piazza del Duomo, e un patto stretto con altre personalità di spicco. Altre voci forti. «Il rispetto per la vita è una delle grandi conquiste dell’uomo, è un segno di civiltà. E la vita non è solo la “nostra”, ma anche quella di tutto ciò che ci circonda. Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli esseri umani», è la parola d’ordine del ministro, del professore senatore e del pool che ha aderito alla loro iniziativa: le scrittrici Susanna Tamaro e Dacia Maraini, il regista Franco Zeffirelli, il sacerdote Don Luigi Lorenzetti, il giornalista Vittorio Feltri, il manager Franco Bergamaschi «padre» di Erbolario e l’avvocato svizzero Antoine Goestchel. E’ lui il giurista del pool, da vincitore di tante cause in difesa degli animali. «Va cambiata la nostra cultura – dice Veronesi -: gli animali hanno un elevato livello di consapevolezza, di coscienza, di sensibilità e molti di loro hanno la capacità di sviluppare sentimenti. Infliggere loro sofferenze per crudeltà, o peggio per divertimento, è un atto di violenza e un segno di arretratezza morale che non fa parte del mondo civile». Che cosa propone il Manifesto? Abolire la caccia; eliminare la detenzione di animali nei circhi e negli zoo; vietare l’importazione di animali esotici da altri Paesi e continenti; regolamentare il barbaro trasporto di animali da macello in condizioni vergognose, senza cibo e acqua per giorni. E ancora: vietare lo sgozzamento degli animali da macello senza stordimento e la conseguente agonia per dissanguamento; vietare e penalizzare la vivisezione. Non ultimo: basta uccidere animali per farne pellicce.

Mario Pappagallo