domenica 25 novembre 2007

Suo padre era socialista e poeta. Sulle selle, incise da lui, svettavano e ridevano donne dai capelli ondosi.

 

L’amò di amore tenero forte innocente, lei, conchiglia spiaggiata sul cuore dall’Oceano.

 

La sua vita, divenuta sequela di Cristo, fu durissima ma consolata copiosamente e, soprattutto, direttamente da Dio.

 

Ancora qualche indugio sul monte Nebo, prima di abbracciare l’orizzonte omegale.

 

La sua vita evolveva verso la fine e, alla fine, avrebbe esploso fiori e frutti.

 

Dio era divenuto la sua essenza, meglio, l’essenza della sua essenza.

 

Voglio mostrarvi l’Amato. E’ bruno come la notte, mostruoso come il sole.

 

Si aderisce a Dio facendo la Sua volontà esterna ma soprattutto interna.

Nella Sua volontà il Suo Nome, il Suo Volto, la SuaGloria.

 

Attraverso la Sua volontà l’io incontra l’Io Sono.

 

In “sonno” lo investì un vapore di energia. Ne ebbe paura, ma decise subitamente di lasciarsi andare. Ne ebbe un abbraccio bellissimo. Era sua madre.

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