giovedì 12 novembre 2009

Martedì 10 novembre

L’Inferno si scatena e canta

Dio è un Soggetto psichiatrico

 


 

I demoni assediano notte e giorno il certosino con inni religiosi inframezzati da bestemmie maledizioni menzogne stupidità.

Il certosino vede con chiarezza perentoria che Gesù lo chiama a dare la sua vita per i dannati virtuali. Dono costosissimo ma immenso, non richiesto, ma accettato prontamente. Sente che sarà visitato dal Dio Trino, ma non è questo il motivo del suo sì. Non è mosso da alcun interesse superiore.

 


 

Santo

 

     „

Scemo

 

     „

Uno degli inni più belli dei demoni:

 

Agnello di Dio

implora per noi

Agnello di Luce

        „       „  Bene

       „       „  Gioia

     „       „  Vita

              „       „  Giustizia

impetra per noi

Dio è malato

Epiteti al certosino:

 

Scemo

portavoce

matto

ti faremo ammattire

dannatoooooo…


Il certosino va via

a dicembre (2009)

prima di Natale.

Autoprofezia della morte


 

Il certosino tratta con ironia e distanza le Voci. La notte è insonne, ma riposante. Mentre ode suoni ossessivi, inni, bestemmie, lui riposa sul cuore della Trinità. Come un bambino.

 


 

L’esperienza diabolica (governatissima da Cristo) incrementa esponenzialmente il suo amore al Dio Trino e a Gesù.

Il certosino, negli ultimi giorni della sua vita, diventa testimone della realtà dell’inferno attraverso le sue parabole visive e acustiche offerte dallo Spirito.

 


 

Il certosino si ritrova ingolfato in una discoteca scurissima, ad alto volume. Nessun profilo. Solo un gemito umano: Ahimè.

 


 

Ode lo zoccolio di un’orda scatenata di uomini-demoni. Dilagano sulla terra.

 


 

L’esperienza diabolica del certosino irrita i demoni, che amano, al contrario degli uomini, vivere nelle latebre, sigillati nel loro abisso attivo e fecondo.

 


 

Il certosino è lo speleologo autorizzato dell’Abisso. La sua vita è un urlo: l’Inferno e gli Infernali sono vivi. L’Abisso attende i suoi amici umani.

 


 

Il certosino deve indagare e rendere la mentalità dei demoni. Al tempo stesso prega per   la loro redenzione finale. Lo bollano comeavvocato.

 


 

La seconda moglie di suo padre, sorella di sua madre, zia Gina, gli appare in sogno e gli dice: fra poco disabitiamo (terra-Paradiso). Devi frattanto sopportare un po’ di rumori (voci diaboliche).

 


 

I demoni accusano la Personalità infinita di Dio di essere priva di personalità. Solo loro sono “dritti”.

 


 

La corona di luce e di spine, vista su di lui, simboleggiava il martirio acustico e visionario dell’intellettuale stimmatizzato.

 


 

Il certosino cerca di non fossilizzarsi sulle Voci diaboliche, interagendo coi rumori della natura e degli uomini, ora più che mai dolcissimi.

 


 

L’essenza dell’inferno (dovrebbe essere ovvio) sfugge per definizione. E’ descrivibile come indescrivibile solo da parte dei suoi abitanti.

 


 

Le Voci sono governate da Gesù: non possono debordare.

 


 

I demoni recitano patos religioso: gridarlo agli esorcisti, così spesso formalisti. Recitano anche ripugnanza ai simboli religiosi. Non annettono loro alcuna importanza.

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