giovedì 16 aprile 2009

Benjamín Forcano: “…Per gran parte della sua storia, la Chiesa è stata uno spazio di libera espressione. Oggi nessuno crederebbe che un santo dolce come Antonio da Padova potesse predicare pubblicamente che, mentre Cristo aveva detto a Pietro “pasci le mie pecore”, i vescovi della sua epoca si dedicavano a mungerle o a tosarle. O che il mistico san Bernardo scrivesse al papa per dirgli che sembrava il successore non di Pietro ma di Costantino, e domandargli: “Facevano questo San Pietro o San Paolo? Con quanto zelo gli ecclesiastici difendono il proprio potere!”. Per finire dicendo: “Si indignano contro di me e mi ingiungono di chiudere la bocca dicendo che un monaco non deve giudicare i vescovi. Ma preferirei chiudere gli occhi per non vedere quello che vedo”…Proprio commentando questo tipo di parole, scriveva nel 1962 il papa attuale (in un articolo dal titolo “Libertà di spirito e obbedienza”): “E’ un segno che sono migliorati i tempi il fatto che i teologi di oggi non parlino in questo modo? O è un segno che è diminuito l’amore, che è diventato apatico e non è disposto a rischiare di soffrire per l’amata?…”.

 

Angeli, amici e fratelli, amiche e sorelle carissimi, dalle sponde della Luce ingenita lanciate impazienti verso di me richiami d’amore. Vi intravedo, materiati di cristallo e di fuoco. Vorrei adorarvi, ma non posso. Me lo proibisce la Verità, me lo proibisce l’Amore.

Siete i Viventi, siete i Vivissimi, siete gli Integrali, contemplativi e insieme estroversi. Benefattori oscuri dell’umanità, siete i Silenti.

 

Il credente deve credere nelle sue visioni e nelle sue estasi. Il poeta, pur sentendole, non deve credervi, altrimenti sarebbe sopraffatto dalla follia. Per il credente invece è solo questione di Verità, fiorente florida lussureggiante invasiva.

 

Se il fondatore dei Legionari di Cristo non fosse stato scoperto, sarebbe stato beatificato canonizzato e griffato dal miracolo di rito. Al grido di “Santo subito”.

 

Era amico di Giovanni Paolo II, canaglia politica, esperto di cuori.

 

Quanti Doni ma quanto dolore. Dovrei scrivere invece: quanto dolore ma quanti Doni.

 

La nostra essenza è fede e amore. Occorre semplicemente eseguirla e seguirla. Credendo e amando. Soprattutto amando. Unicamente amando, per la maggioranza degli uomini.

 

Daniele di Michael dice: “il gran principe”. Il certosino: “il principe buono”.

 

La barchetta lo intrigò. S’avvicinò alla prua e vi lesse stupito: Padre Pio II.

 

L’essere (che non è Dio) in quanto oggetto di intelligenza è il vero; in quanto oggetto di volontà positiva, è il bene.

 

Il non essere, il nulla di essere è Dio, la fonte dell’essere.

 

Il nulla (che non è il nulla di essere) è nulla.

 

Nel suo cuore, alle radici cognitive del bello, svettava la figura liceale del suo professore d’arte, poeta autentico, alieno magnifico.

 

Culi mostrati come si può mostrare un gomito. Parossismo della vista. E’ arrivata l’estate. Andirivieni di demoni.

 

La giungla dell’eros impedisce la vista del Sole.

 

I demoni spesso entrano in noi attraverso la vista, suscitando nel cuore bufere tropicali. Molti uomini le cercano per fugare la noia.

 

Quando il cuore somiglia una vagina o un fallo, lo spirito s’infartua.

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