giovedì 17 maggio 2007

L’esperienza viva di Gesù vivo attutisce la croce intellettuale del credente: la mancata fine del mondo, prospettata da Giovanni il Battista, dai suoi discepoli, da Gesù, dai Suoi apostoli.

 

Questa croce intellettuale, rimossa abilmente dalle gerarchie cattoliche e dai loro profeti, è sopportata e portata serenamente dai credenti seri.

 

La chiesa cattolica è diventata la bailamme della retorica e della menzogna. Alle fresche esequie di un noto personaggio laico cattolico, con tanto di vescovo concelebranti moglie figli, mancava ufficialmente la sua amante. Nel panegirico funebre il personaggio, devotone della più bell’acqua, sempre voglioso di godurie papali, è salito con Cristo nel più alto dei cieli alla destra del Padre. Completando finalmente la sua collezione di onorificenze pontificie.

 

Questa chiesa visibilista e trionfalista è l’eredità di Karol Wojtyla, l’uomo delle forme e dei riti, del Rosario e della Sindone, il populista che ha bruciato Concilio e profeti su un rogo spettacoloso, sotto lo sguardo estasiato di milioni di gonzi, di cui pullula la chiesa cattolicissima, ma non cattolica.

 

Quante comunioni sacrileghe nelle messe di massa di Wojtyla e non. Non è stato tradito solo il Concilio, non è stata tradita solo la qualità ma la verità nel senso più semplice ed elementare, l’alfabeto delle cose e delle coscienze, l’alfabeto dell’etica: la sincerità.

 

La chiesa cattolica, nei suoi ranghi supremi, è il ribaltamento del Sì sì, No no evangelici.

 

Le apparizioni di Maria ballonzolano come chincaglieria sui meloni dirompenti della prostituta.

 

“Fra tutti i miracoli e le opere straordinarie compiute dal Figlio di Dio, ve n’è una che trascende l’intelletto umano, e che la fragilità dell’intelligenza mortale non riesce a concepire né a comprendere; il modo cioè come l’infinita potenza della maestà divina, vale a dire il Verbo del Padre e la sapienza stessa di Dio, nella quale sono state create tutte le Cose visibili e invisibili, si debba credere racchiusa nei limiti di quell’uomo che apparve in Giudea” (Origene, I Principi, 2, 6, 2).

 

Wojtyla ossia videor ergo sum. L’uomo che ha deviato carismaticamente e strepitosamente gli uomini dal volto di Dio.

 

Le stesse masse che palpitavano per Wojtyla, con la stessa stessezza avrebbero palpitato per il Kaiser.

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