giovedì 19 febbraio 2009

Don Floriano Abrahamowicz: il Concilio è “una cloaca maxima”, “peggio di un’eresia”.

 

Hans Küng: “Dopo i protestanti e i musulmani ha colpito gli ebrei. E’ ora che venga sostituito”.

 

Hermann Häring: “Se questo papa volesse fare qualcosa di buono per la Chiesa, dovrebbe dare le dimissioni”.

 

Don Paolo Farinella: “Il papa è ancora cattolico?…”.

 

Don Paolo Farinella: “Anche i papi infallibilmente sbagliano”.

 

Il certosino: “Dopo Ratzinger papa=papocchio. Il meno peggio. Il peggio la non cattolicità dello Stesso”.

 

La tecnologia ci rende immortali. Affa*****.

 

John Le Carré: “…Sono arrabbiato perché c’è così poca rabbia intorno a me per quello che viene fatto alla nostra società, in teoria per proteggerla meglio…”.

 

Ugo da San Vittore: “L’uomo, che trova dolce la sua terra, non è che un tenero principiante. Colui, per il quale ogni terra è come la propria, è già un uomo forte. Ma è perfetto soltanto colui per il quale tutto il mondo è un paese straniero”.

 

Prosegue alla grande il pregiudizio stronzo che Wojtyla sia migliore di Ratzinger. Entrambi sono omo-dottrinali. Wojtyla è un figlio di buona donna sul piano politico ancorché spesseggi in umanità. Ha previsto concupito e voluto il Platone reazionario, l’Ombra della sua pseudo-solarità.

 

Sulla bocca del certosino il sesso è parabola. Traveste l’altro.

 

La Shoah non è solo l’olocausto ebraico, ma da parte nazista la sua negazione e il suo occultamento, la distruzione delle sue prove.

 

Il Negazionismo, a voler essere buonisti, è una grossa ingenuità.

 

L’umanità di Wojtyla è sentimentale. Non diventa vis intellettiva storica politica ecclesiale, come in papa Giovanni, l’uomo e il papa globali.

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