giovedì 24 maggio 2007

“Lo Spirito Santo geme in noi perché fa gemere noi. Non è cosa da poco che lo Spirito ci insegna a gemere: ci fa capire così che siamo pellegrini, ci insegna a sospirare verso la patria, e per questo desiderio ci fa gemere. Chi invece si trova bene in questo mondo, o meglio crede di starvi bene, chi esulta nelle cose della carne e nell’abbondanza dei beni terreni, costui ha la voce di un corvo; e il corvo gracchia, non geme. Ma colui che conosce il peso della vita mortale, e sa di peregrinare lontano dal Signore, e di non possedere ancora la beatitudine eterna, colui che sa questo geme; è lo Spirito che gli insegna a gemere. Perché molti infatti gemono a causa della infelicità terrena, perché squassati dalla sfortuna; circondati dall’invidia dei loro nemici, gemono. Ma non gemono costoro con il gemito della colomba, non gemono per amor di Dio, non gemono nello Spirito. Chi sono i corvi? Quelli che cercano le cose loro. E chi sono le colombe? Quelli che cercano le cose di Cristo”: commento di s.Agostino a Rm 8,26.

 

Leone X con la Bolla Exsurge Domine del 1520 condanna la tesi sostenuta da Lutero: “è contro la volontà dello Spirito che gli eretici siano bruciati”.

 

“… L’enfasi sull’individuo, a cui la coscienza si fa innanzi come supremo e ultimo tribunale, e che in ultima istanza è al di là di ogni pretesa da parte di gruppi sociali, compresa la Chiesa ufficiale, stabilisce inoltre un principio che si oppone al crescente totalitarismo”: Joseph Ratzinger inCommentary on the documents of Vatican II, vol.V, pag. 134.

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