giovedì 26 aprile 2007

Non odiava neppure Satana, semplicemente lo contrastava.

 

Nel 2003 30.000 vittime del caldo in tutta Europa. E’ l’inizio dell’inizio.

 

“Scortatemi. Mi sento minacciato da Bagnasco.”: sul cartello di un gay genovese in piazza De Ferrari.

 

Ratzinger ha paura della soggettività, perché ha paura della sua.

 

Nel cuore del cristiano non deve esserci ombra di odio, neppure per Satana.

 

Il Padre è principio dello Spirito, di cui è co-principio il Figlio, grazie al Padre.

 

Contrastare il primissimo moto di pessimismo prima che dilaghi nel cuore. E di sensualità. Vale per i “vocati” alla verginità del cuore.

 

Sapienza della Sapienza Incarnata. Non sconfessò la cultura escatologicoapocalittica del Suo tempo, la valorizzò protraendola indeterminatamente, perché agli uomini è essenziale, per non impigrire, la speranza e la veglia.

 

I maschi non sognano più sulle donne e le donne non si fanno più sognare. Questa perdita di sensibilità metafisica (prefilosofica) è il cancro dei cancri della nostra cultura.

 

La donna soldato è l’apostasia più clamorosa dalla sua natura accogliente e accoglitrice.

 

La donna deve educare il maschio alla gentilezza e alla non violenza.

 

Ecologia e non violenza: ecco i poli ideali cui l’umanità deve convertirsi.

 

La teologia della liberazione non deve liberarsi della metafisica.

 

Credo nella metafisica non come sistema, ma come intuizione originaria, primeva, aurorale, prelogica, vitale e vivente. Come Istinto da alimentare, come retrogusto della stessa fede.

 

Percepiva sempre più l’intervento dottrinale di Satana all’interno della chiesa, il suo magistero silente, l’unghiata del falso nel vero. Doctor subtilis, serpigno.

 

Quella di Severino è ontologia, non metafisica. Gli enti sono enti in senso pieno, eterno, divino. Parossismo logico. E’ sufficiente partire a priori dal concetto extralarge di ente e  la minestra (succulenta) è pronta.

 

L’etica cristiana è frutto della fede. Rivendicarne l’autonomia dalla stessa è il gesto luciferino della “chiesa” di oggi.

 

La metafisica, in senso filosofico, è semplicemente:

a) La negazione: l’essere non è il nulla.

b) L’affermazione: l’essere è l’essere.

c) L’essere è analogico cioè l’essere è differentemente essere.

 

L’analogia dell’essere s’estende a quell’essere, giuridico-esistenziale, che è il matrimonio, intrinsecamente suscettibile di determinarsi come “matrimonio gay”, invocato dalla stessa analogia dell’essere coniugale.

 

La chiesa è soprattutto base, comunità, battesimo. Oggi le gerarchie sono scismatiche. Dalla stessa chiesa.

 

La chiesa oggi, non potendo più imporre la fede per ragioni culturali, vuole imporre la morale in nome della Ragione del protoilluminismo. Una ragione assoluta e non plurale, forte e non debole, quale essa effettivamente è.

 

Oggi non siamo più semplici, appassionati e metafisici. Anche i nostri bambini vengono spenti, come lo Spirito nelle nostre chiese.

 

Le nostre democrazie non sono all’altezza dei grandi problemi che incalzano l’umanità. Sono rese impotenti dalla strategia capitalistica mondiale. Capitalismo sinonimizza immediatezza e non lungimiranza. Cieco acceca la democrazia.

 

Morremo di capitalismo. Neppure la tecnica potrà salvarci, sempre più strumento capitalistico. In ciò dissento da Severino.

 

Il De-stino, lo Stante è il capitalismo che divora se stesso.

 

Primo problema cruciale: il capitalismo.

Secondo problema cruciale, effettualmente correlato: l’ecologia.

Su questi due fronti le chiese devono gridare e assordare, mentre attendono ardentemente il Messia, il mite Messia in un mondo sempre più violento e cinico. Dove brilleranno per contrasto magnifici filoni di umanità e di altruismo, i raggi precursori del Veniente.

 

La distinzione mondiale vera non corre fra popoli democratici e non democratici, ma fra popoli umani e inumani in qualsiasi regime e sotto qualsiasi cielo politico.

 

Non è umana quella società, in cui non puoi accarezzare un bambino ma solo cani. Questa società è degna solo di quei pedofili che odia.

 

Questo è l’Umanesimo a cui tutti noi siamo chiamati, cristiani e non: misericordia, pietà, mitezza, altruismo, generosità, magnanimità, perdono, solidarietà, amicizia, comunione, filantropia, filocalia, amore, simpatia, fantasia, affetto, riso. I frutti dello Spirito in noi, credenti e non.

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese