giovedì 30 aprile 2009

Lampeggi di angeli
biancheggi di nozze
Gerusalemme
Ci ammali di amore

NB “Ci ammali”: da “ammalare”.

Monte Sant’Angelo. Sul crepuscolo, che precede l’alba, nella villa prospiciente il golfo di Manfredonia, si stagliò la sagoma misteriosa d’un pellegrino solitario. L’anziano lo guardò stupito. La Forma subitamente si sciolse. Con Essa si dissolse ogni proposito suicida dell’anziano, fuggito di casa, in collera con moglie e figli.
Trepida confidenza al certosino di un santangiolese, salvato dall’Arcangelo crepuscolare, sperimentato forse da Giacobbe.

Perché credi all’Arcangelo? chiese il certosino a un brioso giovane santangiolese.
Perché lo amo.
Perché lo ami?, chiese il certosino con l’insistenza divertita d’un bambino.
Perché mi placa e mi dà serenità.

Ritornava volentieri all’esperienza singolare dell’Arcangelo, nella cripta garganica, un tempo sito medievale di guarigioni e di prodigi. Lo vide improvvisamente in sé, orante, in ginocchio, con le ali stese sul mondo a custodirlo e a curarlo. Quasi un gigantesco intenso bambino.

Soprattutto custodiva il sogno con cui l’Arcangelo rispose al suo supplice bisogno di vederLo. Non si manifestò nel Suo splendore, come il novizio immaginava, ma nel Suo dolore. Gli offriva spalle poderose e lattee, flagellate a sangue. Il novizio stupì. Scoprì che gli angeli avevano condiviso la Passione del Cristo. Soprattutto, l’Arcangelo gli visualizzava il suo destino di profeta.

Odiava della modernità il Rumore.

Avvertiva nella fede evangelicale auto ed etero violenza. Non vi rinveniva le labbra della mistica, le uniche capaci di sanare e ravvivare il cuore umano.

La Verità, dogmatica ed etica, è come la Poesia: non si può imporre.

Amava la prosa lirica di Friedrich Hölderlin.

Teorizzava il fondamentalismo antifondamentalista dell’amore: l’amore è più grande della verità, perché solo essa può adeguarlo.

Custodiva nel cuore le pagine vertiginose di Karl Rahner sul “Cuore” del Cristo.

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