giovedì 4 ottobre 2007

Signore, fa’ che Ti appartenga più del Tuo stesso corpo.

 

L’unica frequenza: due autistici. L’unica relazione: due irrelazioni.

 

Il vescovo della sua vita: Carlo Ferrari. Gli ispirò l’amore della Trinità, del Concilio, il primato dell’amore.

 

“Il Concilio è una rivoluzione”, “I laici sono la sostanza della chiesa” ripeteva in pubblico e in privato, allarmando vescovi e preti reazionari.

 

Fra cui un marpione, divenuto arcivescovo. Da prete imponeva i suoi servigi ai vescovi della regione, che, per liberarsene, lo fecero vescovo, secondo i suoi desiderata. Grosso annusatore delle aure ecclesiali ed ecclesiastiche.

 

Benedetto XVI va deposto. La chiesa deve esercitare questo potere, se vuole salvarsi.

 

Carlo Ferrari, il suo vescovo, non era un devoto, ma un credente e un umano. Una delle sue convinzioni era l’abolizione dei seminari minori e la promozione delle vocazioni ecclesiastiche non adulte all’interno della famiglia e della parrocchia.

 

Il Dio dei profeti e delle folgorazioni, nel suo cuore, era preceduto da caligine mortale.

 

Più il deserto era terrificante, più la profezia implodeva.

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