La Chiesa deve rifarsi radicalmente al Concilio Vaticano II, sviluppando le sue aperture alla società e all’uomo di oggi”.
E’ questo, in estrema sintesi, il principio ispiratore del Movimento Concilio Vaticano II, polo ecclesiale di riferimento per tutti i Cattolici progressisti, fondato da Don Franco Ratti, con sede in Avellino. A sostenere seriamente la Riforma della Chiesa Cattolica, nonostante determinate opposizioni, è impegnato un vivace gruppo del Sud Italia, i cui elementi sono di varia estrazione sociale. Pochi per strategia organizzativa, ma gratificati dalla simpatia e dalla sintonia di moltissimi, soprattutto giovani, compresi sacerdoti e suore.
Il Movimento è approdato al cuore dell’Europa: nell’illustre facoltà di Teologia cattolica di Tubinga (Germania) e al Palais Ferstel di Vienna, famosissimo centro austriaco di dibattiti culturali, ottenendo spazio su testate di rilevanza internazionale. E attenzione presso Küng e Greinacher, teologi di chiara fama mondiale. In fraterna sinergia col Movimento cattolico progressista, austro-tedesco e internazionale “Noi siamo Chiesa”.
Secondo il MOCOVA, la Chiesa, ancora troppo conservatrice, ha bisogno di democrazia e soprattutto di orizzonti:
- Vescovi e preti eletti dalla base.
- Prete liberamente celibe.
- Donna-prete.
- In mancanza di preti, i laici (e le laiche) come presidenti eucaristici.
- Donazione dello Stato Vaticano all’Italia.
- Il Papa vescovo di Gerusalemme, città di Dio e cuore geografico di Gesù di Nazareth.
- Battesimo solo agli adulti.
- Liceità del divorzio in alcuni casi.
- Liceità dell’eutanasia: il Diritto e la Medicina al servizio dell’Autodeterminazione del paziente terminale.
Inoltre Gesù ha rivelato a don Franco il fatto che il Pianeta e l’umanità si avvicinano alla fine. Questa affermazione è fatta, però, con estrema sobrietà e senza isterismi cronologici.
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