lunedì 11 giugno 2007

“…Non ho avuto bisogno di leggere Karl Marx per scoprire l’opzione per i poveri. La teologia della liberazione non è una dottrina, una teoria; è un modo di vivere il Vangelo nella vicinanza e nella solidarietà con le persone escluse, impoverite.

…si è sostituito un episcopato impegnato… con dei vescovi conservatori che hanno combattuto e rifiutato le migliaia di comunità di base, in cui la fede si era vissuta a livello di vita concreta. Tutto ciò ha provocato un immenso vuoto che le Chiese evangeliche e pentecostali hanno colmato: sono restate in mezzo alla gente e i cattolici passano a queste comunità a centinaia di migliaia…”. P.Claude Lacaile, prete missionario del Québec.

 

Pedofilia. Va rivisto l’impianto generale della dottrina morale sessuale cattolica, antiquata e repressiva, inficiata da misoginia, ginofobia,sessuofobia e omofobia.

Dalla Chiesa della carità come agape, amore di condivisione, si è passati alla Chiesa della castità come “orgoglio della purezza”.

Abbiamo preti sessualmente confusi, incapaci di gestire emozioni e sentimenti, incapaci di sublimare affetti e pulsioni, immaturi affettivamente, oppressi e oppressori a loro volta.

Secondo la famosa statistica sulla sessualità dei preti, resa nota pochi anni fa’ da una università cattolica, il 60 per cento dei preti aveva problemi sessuali seri, il 40 per cento non poteva definire il suo orientamento sessuale a causa di blocchi psichici e inesperienza, il residuo 30 per cento oscillava fra relazioni sporadiche con uomini o donne e la doppia vita tout court. Riflessioni attinte al Centro Studi Teologici.

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