lunedì 23 febbraio 2009

Hans Küng a Lucia Annunziata nell’intervista di domenica 15 febbraio su Rai3, ripresa liberamente e sinteticamente dal certosino.

L.A.: Come mai i lefebvriani sono negazionisti?

H.K.: Perché rigettano tutta la modernità ancorandosi al Medioevo, che, fra l’altro, è antisemita. Conciliarsi con i lefebvriani è regredire al Medioevo.

L.A.: Ratzinger ha recentemente perso un milione di pellegrini.

H.K.: Anche se fossero più numerosi, sono pellegrini che non mettono in pratica il verbo etico del papa.

L.A.: Lei è stato attendista e aperturista con Ratzinger.

H.K.: Mi ha ricevuto a Castel Gandolfo. Speravo che a questo atto coraggioso seguissero altri atti coraggiosi. Ma c’è stata solo restaurazione.

L.A.: Lei parla di un Ratzinger isolato.

H.K.: Autoisolato e circondato deliberatamente di yes-men. L’analogia col Cremlino s’impone: centro di potere, impianto dottrinale, irrelazione al mondo concreto e cangiante.

Soprattutto Ratzinger è speculare a George W. Bush anziché a Obama. Non è il papa della speranza.

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