mercoledì 1 luglio 2009

Gesù gli fece capire che la bilocazione cosciente era legata alla cessione amorosa della sua libertà ambulatoria.

 

Sì, Gesù, mi rende strumento dinamico presso le anime dopo avermi chiesto la facoltà, per me vitalissima, di passeggiare. Sono quasi im-mobile. Confinato, abitualmente in casa o brevemente in auto. Solo a questo prezzo, mobilissimo nel mondo per fare del bene. “…Gesù di Nazaret, il qualepassò beneficando…”: At 10,38

 

Il certosino rinnovò il suo sì a Gesù, tacitando le sue esigenze vitali. Configurato all’Atto Im-mobile, all’Atto staticizzato e crocifisso.

 

Il certosino sarà per sempre grato al suo defunto zio materno, Graziano, che dopo la morte di suo padre provvide finanziariamente alla sua famiglia. Capitano di lungo corso, marginalmente scrittore raffinato, sempre poeta.

 

Satana in sogno attraverso un prete della sua diocesi, dalla privacy discutibile, lo esortò all’umiltà. Intesa come spegnimento di ogni desiderio spirituale e carismatico.

 

La fiaccola doveva reprimere la sua potenza di luce, baluginare anziché splendere. Sapere di cenere anziché di Vita.

 

La vita del certosino ormai orbita intorno al letto, al chiuso. Si realizza con puntualità sorprendente la profezia di Armando Ricca del novembre 1979, centrata sul giaciglio.

Giaciglio-croce (profezia di Armando Ricca, Strasburgo 1982)

Giaciglio-pagliericcio (autoanimazione di Gesù bambino, solennità della Trinità, Monopoli 2009)

 

Nella solennità della Trinità (Domenica 7 giugno 2009) Gesù bambino sgambettava per la felicità soprattutto perchè il Suo profeta Gli diventava totalmente disponibile, anche fisicamente. Si realizzavano pertanto le 2 profezie di M.Q. sul Deserto:

a) Mercoledì 16 novembre 1977

 

…Cammina nel deserto

Contempla nell’immenso spazio

l’impronta insanguinata

che Cristo ti ha lasciato…

 

b) Venerdì 15 agosto 1980

 

Viaggerai ovunque,

nel deserto, da crocifisso

 

Quest’ultima profezia non si riferisce alla presenza in rete ma al pellegrinaggio “astrale”.

Deserto = croce = stimmate = giaciglio-pagliericcio = letto

“Cammina”, “Viaggerai” = bilocazione

 

Nel “deserto”, ossia nella solitudine domestica, sul letto o nei suoi paraggi, viaggerai ovunque. “Ovunque” ossia senza limiti spaziali. Soprattutto senza confini qualitativi. Versus ogni uomo e ogni condizione umana. Incarnando quel Gesù lucano, che andava in giro facendo del bene.

 

La sua fronte, ormai croci e fori, strofinata dall’asciugamano, gli strappava gemiti.

 

Gesù bambino lo riempiva di tenerezza verso ogni essere vivente senziente essente.

 

La Assunta gli ottenne la grazia di morire senza sofferenza. Come Lei.

Il certosino morì con naturalezza e levità, parlando dell’Amato.

 

Colui, che aveva ricevuto la grazia di soffrire a lungo la Passione, morrà in un attimo, come Maria.

Vivendo nella sua vita il Crocifisso, vivendo nella sua morte l’Assunta.

 

Il certosino spalanca al mondo lo scrigno delle sue Grazie.

 

Scorrendo queste righe, pregate soprattutto se cercate la Luce. Il Suo abbraccio precede la preghiera e la fede.

 

La Luce biondeggia di Speranza. Come un campo di grano.

 

Viandanti della vita, sostate all’ombra del profeta del Cristo e berrete il Sole.

 

Sarete benedetti e diverrete benedizione.

 

Il fuoco della profezia diventerà il bacio del Fuoco.

 

Tutto sarà mondato. Tutto sarà semplificato. Ogni fronte sarà spianata. Ogni volto volgerà al Volto.

 

La fronte aveva alcune croci, che sormontavano un triangolo equilatero, col vertice verso l’alto, simbolo dello spuntone (su cui fu conficcata la croce di Cristo) ma anzitutto simbolo della Trinità, che sulla croce attraverso il Verbo si è in qualche modo offerta agli uomini, rovesciando il rapporto verticale ascensionale proprio del Sacro. Soprattutto conturbando sino al sangue e all’urlo l’olimpica stoica sovrana serenità del Sacro.

 

Si andava formando sulla fronte un vistoso cerchio (corona di spine) con al centro una enorme croce.

Sul lobo sinistro e destro due croci vistose (per un osservatore attento) con due triangoli equilateri basici. Il disegno staurologico era fantasiosamente perfetto.

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