mercoledì 22 luglio 2009

In Germania il nuoto è disciplina scolastica.

 

Reminiscenza tratta dai diari distrutti. 13 maggio 2001. Madonna di Fatima. Ritiro spirituale. Capitolo di Monopoli. Terrazzino sul mare. Il certosino sta pregando sulla sdraio sintetica da spiaggia.

A un tratto cedimento strutturale della sdraio. Il dito anulare della mano sinistra, fra bracciolo e modulo inferiore, viene schiacciato e letteralmente appiattito. Il certosino si rivolge accoratamente a Maria: non permettere che il mio ritiro sia interrotto. Sono peraltro sprovvisto di auto e disto vari chilometri dall’ospedale.

Istantaneamente il dito ritrova il suo spessore normale.

 

All’inizio di un altro ritiro fu colto da rinite. Non riusciva a liberare il muco. Si avvicinò all’immagine di Maria, premette il naso sul Suo. Fu liberato all’istante.

 

I lógoi del profeta

La luce della fede illumina la luce della ragione: Luce su luce. L’essere non è Dio, ma è da Dio. Illuminismo romantico.

 

17 luglio 2009. Ore 4,30. Sveglia angelica. Vocio fitto nell’orecchio. Nitido, preciso, veloce. Non lascia nessun ronzio. Gli Amanti celesti lo informano: monta l’audience del tuo Messaggio. Non è un’informativa superflua. Il certosino vive abitualmente alle prese solo con due autistici, disinformatissimi, incapaci persino di cogliere i segni stigmatici frontali, che invece non sfuggono agli altri, sorpresi e stupiti.

 

Angeli, vi amo e vi ammiro. Siete tecnicalmente aggiornatissimi. Come i giovani umani adoperate l’auricolare. Non per ricevere canzoni ma per trasmettere Messaggi.

 

Satana è Terribile. Della terribilità della Morte, nella sua accezione più viva: la disperazione, la depressione, il puro non Senso, il non Dio.

 

Per vari giorni e notti, intorno alla festa della B.V. Maria del Carmelo, fu stritolato dal Nichilista. Riuscì a spremere dall’albero della Morte alcunissime gocce del lattice della Fede. E vinse. A stento, agonicamente.

 

Vi scongiuro, lettori della Luce. Sostate sul bordo dell’Abisso. Solo per un attimo. Quanto basta per non essere distrutti dall’Orrore. E intravedere la Forma senza forma, l’Occhio fluorescente, il Rubino assassino. Ed essere forse per sempre salvi.

 

Per parole virtuali di Gesù, il certosino intende quelle parole non dette da Gesù formalmente ma sostanzialmente. Altrimenti: non dette realisticamente ma realmente.

 

4 visioni notturne del 20 luglio 2009

S.Elia. Padre del profeta, invocato il giorno del suo Battesimo pneumatico.

  1. Il profeta siede a tavola. Di fronte a lui una enorme damigiana di vino nero. Senza vimini, perfettamente visibile. E’ il simbolo consistente e cospicuo della sua morte imminente. All’altro capo della tavola la defunta sua zia materna, Bibina, donna di notevole sensibilità religiosa non formale. Ride. Sì, morte e riso.
  2. La gente affluisce numerosa in chiesa. Il profeta è sul sagrato. Guardato, amato. Ma non vanno a lui, anche se richiamati da lui.
  3. Nei cieli vaticani galleggiano, disgustosi, cazzi e feti abortiti.
  4. Dignitari vaticani additano sprezzantemente il profeta come “fanatico” (Accusa mossa a p.Lombardi).

 

Se è perfettibile il linguaggio cristologico di Calcedonia, perché non è perfettibile il linguaggio gesuanico decantato da José Antonio Pagola?

 

Quando Satana aderisce all’anima, la impecia di pessimismo assoluto e di disperazione viva. E’ un saggio dell’Inferno. Lo spirito ne rimane libero grazie ai miseri tentativi di preghiera e di fede.

 

Divorziati risposati. Su Jesus risponde Giannino Piana: “La disciplina della Chiesa cattolica, che nega ai divorziati risposati o conviventi la possibilità di accostarsi ai sacramenti, in particolare a quello dell’eucarestia, è considerata da molti eccessivamente rigida e anacronistica. La motivazione, addotta nei più recenti documenti del magistero per giustificarla, è l’analogia esistente tra matrimonio cristiano, in quanto partecipazione all’amore indissolubile che unisce Cristo alla Chiesa, ed eucarestia, che di tale amore indissolubile costituisce la più alta espressione: il divorziato risposato o convivente, accostandosi all’eucarestia, entrerebbe pertanto in contraddizione con se stesso, negando con il proprio stato di vita ciò che celebra nel segno sacramentale…la tradizione della Chiesa non è, al riguardo, univoca; diverse sono le interpretazioni fornite nel corso della storia. È indubbio che le comunità cristiane dei primi secoli, pur riconoscendo nel valore dell’indissolubilità un alto ideale da perseguire, non esitassero ad accettare, sul terreno pastorale, alcune forme di mediazione…la diversa posizione delle altre Chiese cristiane, e soprattutto della Chiesa ortodossa che ha elaborato una disciplina più improntata alla misericordia – la cosiddetta economia – in relazione ad alcune situazioni particolari, affonda le sue radici in questa esperienza della Chiesa delle origini”.

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