NO A UNA LEGGE CONTRO IL «NEGAZIONISMO»

Rete-Eco, la rete degli Ebrei contro l’occupazione, è decisamente contraria a una legge, proposta dal presidente della Comunità ebraica di Roma (sul quotidiano La repubblica) che dichiari reato la negazione della persecuzione degli ebrei da parte del nazifascismo, culminata con lo sterminio di 6 milioni di ebrei e di 500.000 zingari.

Come ha fatto rilevare bene Stefano Levi Della Torre, lo stabilire per legge che una opinione, per quanto odiosa e aberrante come quella del «negazionismo», sia dichiarata reato, implica che l’autorità dello Stato stabilisca ciò che è falso e quindi inevitabilmente anche ciò che è vero. Questo è inaccettabile: significherebbe la soppressione della libertà di pensiero e di parola, cioè l’instaurarsi di un regime fascista. Mentre non meraviglia che uomini politici fascisti come Gasparri e altri abbiano accolto con favore la proposta, stupisce che quelli che si dichiarano democratici, come Fassino, prendano parte al coro favorevole; ci si chiede se per ricerca del favore delle Comunità ebraiche o per incapacità di ragionamento critico.

Siamo convinti, come ben dice Stefano Levi Della Torre, che le opinioni aberranti si combattano dicendo la verità, documentandola e argomentando a suo favore. «Negazionisti» in Italia sono alcuni docenti universitari di storia, divenuti seguaci di loro omologhi di altri Paesi, e un certo numero di persone sprovvedute, disposte ad ascoltarli.

Vorremmo veder scomparire dal costume del nostro Paese leggi e pronunciamenti delle autorità dello Stato a favore, o a sfavore, di volta in volta degli ebrei, o dei musulmani, o dei cattolici oprotestanti, o comunque di insiemi di persone definiti da caratteristiche culturali o per origine etnica.

Questa legge «discrimina» tra i razzismi, condanna, letteralmente come reato, solo il razzismo contro gli ebrei; implicitamente vuol dire che è quello il solo vero razzismo da condannare. Gli altri razzismi, quello oggi di gran lunga più diffuso in Italia contro i «marocchini» e tutti gli islamici, ma anche gli africani neri, non sono condannati penalmente e non sono condannati affatto.

Questa legge, richiesta da un esponente di rilievo delle Comunità ebraiche, servirebbe alla destra al potere per legittimarsi nel suo ormai ventennale progetto di ripulirsi dalla cattiva reputazione di antisemitismo fascista. E servirebbe a quella parte degli ebrei italiani che hanno scelto il nazionalismo israeliano come bandiera, qualsiasi atto perverso lo Stato ebraico commetta, per ottenerefavori e vantaggi da chi governa.

Un altro effetto perverso ricercato da simile legge è di proteggere gli ebrei e, incoerentemente, lo stato di Israele che pretende rappresentarli, per lasciare invece che il razzismo più becero si sfoghi contro i numerosi musulmani immigrati in Italia in condizioni particolarmente precarie ed esposte a ogni angheria da parte delleautorità che governano questo Paese e di una parte non trascurabile della popolazione convertita al costume razzista.

 

Paola Canarutto

a nome di Rete-Eco