sabato 11 ottobre 2008

“…E’ Schumpeter  che parlava delle turbolenze, anche drammatiche, che scandiscono la storia del capitalismo come di fasi di «distruzione creatrice».

Ed è John Galbraith che caratterizzava il capitalismo stesso come una strana macchina che trova la propria energia nella crisi, sia nella depressione o la disfatta, sia nel successo.

Le crisi stanno al capitalismo come gli scandali alla democrazia. Secondo alcuni, questi scandali sono la prova che la democrazia non funziona più, mentre secondo altri il fatto stesso che scoppino dimostra la sua incoercibile vitalità”: Bernard-Henri Lévy

 

Il cuore scoppia di fede e d’amore. Come si addice alla dilatazione della sua essenza.

 

Nell’esperienza diabolica del 9 ottobre brilla sinistramente l’essenza storica di Satana, l’angelo reazionario, il cultore delle tradizioni, il nemico delle radici e degli orizzonti.

Nella visione vola all’indietro e quasi a fior di suolo. “All’indietro”, “rasoterra”: non ci sono prospettive, non ci sono le incandescenti Promesse della fede. C’è solo il sapore terroso del buonsenso e del realismo più piatto. Il volo di Satana non è sublime biblico messianico futuroso.

Una visione senza la levità ardimentosa degli angeli, piena solo del razionalissimo peso dell’ex-angelo.

 

La visione suddetta contiene due informazioni storiche:

1)     Satana furibondo equivale a Roma furibonda.

2)     Il fallo di ferro premuto sul retro figura la condanna romana.

 

Contro la realtà multiforme e sottile di Satana la Parola interiore di Gesù: “Prega veglia soprattutto abbi fiducia”.

 

Ratzinger, il Simil-umano, la Sovrastrutturaumanoide. Il figlio che nessun genitore vorrebbe. Esclusi i genitori di nicchia dell’Opus Dei.

 

Papificato da fior di cardinali senza gusto umano.

 

Solo l’autismo reale e verosimilmente realistico di Ratzinger poteva lanciare l’aspermatica maratona biblica tv.

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