sabato 15 dicembre 2007

Mentre fra noi il Male avanza, verso di noi avanza il Messia.

 

Qualche prete, che si scaglia ringhiosamente contro i pedofili, ha stranamente la stazza psicofisica del pedofilo.

 

Senza dialogo non c’è ragione. Senza comprensione non c’è cura.

 

Il genio cattolico di s.Tommaso d’Aquino ci ha insegnato una volta per tutte che se Satana dicesse la verità, questa sarebbe verità a 360 gradi, ancorché proferita da lui. Ma Ratzinger non è s.Tommaso.

 

Senza umanità non c’è chiesa. Senza umanità non ci sono principi (veri).

 

Senza pedofilia non c’è pedofilia. Il carnefice è un’ex-vittima.

 

Benedetto XVI spacca l’umanità in due emisferi: quello del bene quello del male, quello della fede quello dell’incredulità. E’ il magistero dei Testimoni di Geova.

 

Invano la macchina pubblicistica cattolica s’ingegna e s’arrabatta per fare di Ratzinger un Golia dell’intelligenza. Il risultato è franoso: la montagna ha tremato e ha figliato, miserrimo, un Rat-tino.

 

Come nelle fiabe nordiche, la regina delle nevi troneggia in una chiesa artica.

 

La glaciazione in corso è defecata da due natiche infantili, precedute da due natiche gagliarde.

 

La chiesa è trapassata “da pilastro culturale a lobby”: il New York Times del 13 dicembre.

 

“Spe Salvi”: secondo un Bertone pallonaro un caso culturale.

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