sabato 23 agosto 2008

Il fine dell’umanità non è la chiesa ma il Cristo vissuto (non necessariamente creduto) nell’unità, nel dialogo, nella cooperazione, nell’opzione per i poveri, nella cura dell’ambiente, nella non violenza, nella sincerità reciproca, nella coltivazione dell’umano, nella stima delle differenze sessuali.

 

Il Cristo “venendo” sorprenda l’umanità in questo immenso sforzo d’amore. Auspicio smentito dall’apocalisse progrediente.

 

I cristiani non possono denunciare l’apocalisse amandola segretamente.

 

La vita è sacra, dicono i vertici. E la morte? E la libertà?

 

Il primissimo trasgressore della sacralità della vita è Dio stesso. A seguire, in segreto, il Vaticano di fronte alle doglie infinite d’un papa.

 

Il politeismo prepara l’umanità al monoteismo, che apre virtualmente e suo malgrado all’ateismo.

 

Ai cultori cattolici del diritto naturale. Se Dio c’è, il diritto naturale viene relativizzato. Se Dio non c’è, il diritto naturale viene assolutizzato.

In ogni caso la zattera giusnaturalistica fa acqua. Ammesso che esista e non sia un mero oggetto mentale. La chiesa predichi piuttosto il Vangelo anziché l’Ideo-logia.

 

“Beato chi si isola dagli altri senza odio”: Goethe

 

Sabato 23 agosto, ore 5,30. Satana, intervenendo alle sue spalle, lo avvinghia a sé carnalmente. Senza penetrarlo. Il mostro reso impotente dalla fede?

L’esperienza lascia per  mezz’ora una scia di sensazioni torbide e di impulsi suicidi. Il resto della giornata si sviluppa rilassato, con picchi d’allegria.

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