Più si diventa innocenti, più ci si sente membri d’un popolo peccatore e di una umanità peccatrice, membri di un cosmo ferito e incompiuto (peccato cosmico).
Lo Spirito è la nube gloriosa in cui è battezzata ogni cosa e ogni cultura.
La materia è la conseguenza dello spirito, e non viceversa.
Come il Verbo si incarna, così lo spirito si fa materia.
Imperversa l’edonismo.
Lo spirito è il cuore della materia.
La scienza è miope.
Vede solo il suo naso.
Siamo angeli ignari di sé.
Lo spirito è l’apriori.
La fede è innanzitutto autocoscienza e autopercezione della propria natura spirituale.
La materia è il frutto provvisorio dello spirito.
Se partiamo dalla materia, rimaniamo impigliati nelle sue maglie.
Siamo dei materialisti, che, nel caso migliore, credono faticosamente nello spirito.
Lo spirito è l’essenza della materia.
Noi “crediamo” nella materia, in realtà non conosciamo la sua natura naturante, la sua essenza viva e ruhale.
Una materia non piatta ma profonda: questa è la materia che Dio, Spirito, ha creato e crea. Questa è la materia degna di Dio, condegna dello Spirito e dello spirito.
Crediamo in Dio perché sperimentiamo l’anima.
L’Inconscio è lo scrigno dello spirito.
Lo Spirito santo libera in noi lo spirito.
La fede non è volontarismo, è esperienza, è toccare. Toccare l’Intangibile, esperire l’Inesperibile.
Perché stupirsi della verginità materna di Maria?
Dovremmo stupirci del fatto che la materia appaia ancora materia.
I mistici e la mistica sfiorano il Volto.
Anzi, ne sono sfiorati.
Nella bilocazione la materia ride e si fa spirito.
Nella levitazione monti con Elia sul cocchio dell’Amore.
Siamo tutti potenzialmente capaci di camminare, come Gesù e con Gesù, sulle acque del mondo.
La nostra essenza è liquida.
La materia non è ancora se stessa.
Lo spirito non è ancora se stesso.
Attendiamo l’Omega, Lui, Spirito Anima Carne.
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