Sabato 26 luglio 2008

Tutto è vano, tutto è ombra. Anche l’apparizione di un defunto, anche l’apparizione di un angelo. Persino l’apparizione del Cristo.

Ombra anche le mie stimmate.

Il tramonto stende le sue ali di morte su tutte le cose.

La sapienza è anche malinconia.

L’Ultima Cena è anch’essa malinconia. Si amano anche le ombre. E la vita è un’ombra.

Che gioia aver detto di sì a Dio.

Si vive e si muore in comunione coi vivi e coi morti.

L’unica non ombra il sole finale, Dio tutto in tutto e in tutti.

Morrò nelle braccia della Poesia. Morrò nell’abbraccio della Fede. Non ho amato il potere, l’immagine, il sesso, il danaro. Sono stato crudele nei miei confronti. Ho amato i miei nemici. Ho amato l’oggetto e gli oggetti della mia polemica profetica. Come il naufrago omerico attingo la riva. Nausicaa mi viene incontro, la Gioia della Luce, la Luce della Gioia. L’acqua viva che sgorga impetuosa dal fondamento del Tempio, dalla Bocca-Parola, dal lanoso trono dell’Agnello.
Croce vivente, croce dei miei occhi e dei miei sensi, Cristo supremo, supremami, supremaci.

Il mio testamento biologico è questo.

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