sabato 4 ottobre 2008

Venerdì 3 ottobre. Di fronte a Ostuni bianca di sole.

 

Spirito Santo

aleggia sul mondo e

diffondi il candore del Tuo amore

 

All’estasi più alta la sua carne preferiva la copula più ardente.

 

E’ rarissimo un cattolico che provi affetto per Dio.

 

Satana, la Tenebra vivente, tentò di inghiottirlo nella rapida di una razionalità senza scampo, il cui esito, intuito solo alla fine, ritagliava unicamente scetticismo e disperazione.

Il certosino invano lottava contro le onde possenti d’una ragione pura, perfetta, coerentissima, inesorabile, esondante. Solo un gemito assoluto e flebile lo salvò: Gesù, salvami.

 

4 ottobre s. Francesco. Notte.

Le parole interiori di Dio nel 1948 al ragazzino ottenne, di fronte all’abisso della bara spalancata di sua madre, “Io sarò per te più che una madre” (non: “più che tua madre”) furono la radice e il fondamento perenni inesausti irresistibili della spiritualità e della teologia del futuro profeta, della sua vocazione presbiterale, del suo mandato profetico, di tutta la sua vicenda spirituale e storica.

Con quelle parole Dio lo avvinse a Sé follemente, salvandolo via via dagli idoli storici ecclesiali esistenziali, inviandolo agli uomini per annunciare e comunicare il Suo Amore, sorgiva sconvolgente di ogni teoresi e prassi vera e inverante, motore mobile di ogni rivoluzione ascensiva, lievito alfale di ogni liberazione, energia d’ogni approdo omegale, estasi proiettiva agli uomini, di amicizia in amicizia, di fraternità in fraternità, di gioia su gioia, nel Roveto universale della Sua Gloria gloriosissima.

 

4 ottobre s. Francesco. Mattino. Ore 5,45. La morte vivente, scheletro carnale e teschio labbruto, Satana, lo aggredì e lo inchiodò di dietro. Voluttuosamente. Alle spalle del certosino era esplosa una sorgente impetuosa e irrefrenabile di onde erotiche. Ne fu liberato grazie all’invocazione supplice della Trinità.

 

Il certosino dettava pensieri ed esperienze a un autistico, incapace di ogni comprensione. Veleggiava nell’astratto, non afferrandone tutta la concretezza.

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese